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Lunedì 10 APRILE 2017
Quando la farmaceutica sposa l’arte. Menarini presenta la monografia del Parmigianino

Il gruppo farmaceutico cura la tradizionale collana Menarini di volumi d’arte da sessant’anni. La monografia dedicata a Francesco Mazzola detto il Parmigianino è stata presentata quest’anno a Napoli, città che ha dato i natali all’azienda farmaceutica nel 1886 nella “Farmacia internazionale” di via Calabritto

Compie 60 anni il sodalizio tra il gruppo farmaceutico Menarini e i grandi artisti italiani che vede protagonista quest’anno il Parmigianino, tra i più importanti artefici del Rinascimento italiano e del Manierismo, di cui rappresentò l’ideale di grazia e raffinatezza. E per la presentazione dell’evento artistico l’azienda farmaceutica ha scelto una sede non casuale: Napoli, città che nel 1886 le ha dato i natali. Menarini è infatti nata in via Calabritto, in quella che era chiamata “Farmacia Internazionale” e che ancora oggi conserva gli arredi originali dell’epoca.
 
“Un tempo – ha ricordato Ennio Troiano, Direttore Hr Corporate del Gruppo Menarini – i medicamenti prodotti a Napoli servivano soprattutto per i migranti verso le Americhe, donne e uomini che hanno sofferto e sostenuto l’Italia con le proprie rimesse ed i propri sacrifici in uno dei periodi più difficili della nostra storia. Poi la sede fu spostata a Firenze, dove siamo oggi una multinazionale attiva in oltre 130 Paesi al mondo, impegnata nella ricerca, prevalentemente in ambito oncologico, e con la concreta speranza di offrire nuove cure per patologie ancora irrisolte. L’arte e la bellezza italiana accompagnano da sempre Menarini, che cura con particolare attenzione la propria collana di volumi d’arte da 60 anni. Quest’anno- ha concluso –  abbiamo deciso di coniugare la presentazione del volume dedicato al Parmigianino alla visita a Capodimonte, che custodisce una eccezionale testimonianza del suo genio artistico. Un modo per tornare a Napoli e alle nostre origini”.
 
“Con questo volume – ha dichiarato Lucia Aleotti, Presidente del Gruppo Menarini – abbiamo scoperto un artista straordinario che ha arricchito la nostra preziosa collana di volumi d’arte che abbiamo iniziato nel 1956 e che comprende da Leonardo da Vinci a Raffaello, da Bronzino a Tiziano, e tanti altri ancora”.
 
Francesco Mazzola detto il Parmigianino, per le sue origini parmensi dove nacque nel 1503, pittore e abile ritrattista, iniziò da giovanissimo a dipingere nella bottega degli zii Pier Ilario e Michele Mazzola. Le tracce della sua arte sono ancora oggi visibili a Parma, ma anche a Roma e Bologna, e a Casalmaggiore, dove scelse di essere sepolto quando morì nel 1540. Alcune delle principali opere di Parmigianino sono però a Napoli, esposte proprio al Museo di Capodimonte, che ha ospitato la presentazione della monografia (Ritratto di Galeazzo San Vitale, Ritratto di giovane donna (l’Antea), Sacra famiglia con san Giovannino, Lucrezia).
 
“Il volume, anche grazie alle sue splendide foto e alla sua impeccabile veste editoriale, aiuterà senz’altro ad avvicinare il grande pubblico alla figura di Parmigianino – ha spiegato Pierluigi Leone de Castris, Professore ordinario di storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, presentando il volume d’arte insieme all’autore del volume, Alessandro Tosi  – l’idea poi di presentare il volume stesso a Napoli, oltre a ricordare felicemente le origini della Menarini, consente di legare l’iniziativa allo straordinario nucleo di opere del pittore presenti nel Museo di Capodimonte, che ne rappresenta una sorta di efficace sintesi quasi monografica, dal felice esito giovanile del Galeazzo Sanvitale ai dipinti della maturità fra Roma e l’Emilia, come la Sacra Famiglia e l’Antea, e al prezioso manierismo della Lucrezia, ultimo quadro del pittore”

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