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Mercoledì 27 LUGLIO 2011
Aborto. E' polemica su sepoltura feti. Fp Cgil: “Fermare questa violenza psicologica sulla donna”
L’Azienda ospedaliera S. Anna e San Sebastiano di Caserta e l’Associazione “Difendere la vita con Maria” hanno siglato un accordo per “assicurare una degna sepoltura a quelli che sono definiti tecnicamente ‘prodotti abortivi’”. Un accordo simile a quello già siglato a Cremona dal 2010. Per i medici della Fp Cgil “il servizio pubblico non dovrebbe compiere scelte ideologiche di natura religiosa a danno della salute della donna e in conflitto con la deontologia professionalità dei medici e degli operatori”.
L’Azienda Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta “ha dimostrato ancora una volta sensibilità e rispetto nei confronti della dignità della vita, rendendosi non semplice Istituzione dedicata all’assistenza sanitaria, ma Ente garante della vita umana in tutti i suoi aspetti ed in ogni sua fase temporale”. La struttura sanitaria annuncia così, con una nota piena di enfasi, il protocollo di intesa firmato lo scorso 22 luglio con l’Associazione “Difendere la vita con Maria” per il seppellimento dei “bambini non nati”. “L’obiettivo – spiega la nota - è quello di assicurare una degna sepoltura a quelli che sono definiti tecnicamente ‘prodotti abortivi’”. E l’auspicio dell’Azienda ospedaliera è che questo protocollo sia “il testimonial e la locomotiva che trainerà nel Mezzogiorno d’Italia, altre aziende sanitarie nella cultura del patrimonio comune del rispetto e della vita”.
Ma l’iniziativa preoccupa fortemente la Fp Cgil Medici un’iniziativa che può rivelarsi dannosa per le donne. “La sepoltura nel cimitero – spiega Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil Medici - può accrescere i sensi di colpa della donna, con il rischio di disturbi psichici post-aborto che possono insorgere anche dopo parecchi mesi, con sintomi di natura depressiva e ansiosa anche con un andamento cronico”. L’interruzione volontaria di gravidanza, sottolinea Cozza, è una “scelta consapevole ma dolorosa” e “il servizio pubblico non dovrebbe compiere scelte ideologiche di natura religiosa a danno della salute della donna ed in conflitto con la deontologia professionalità dei medici e degli operatori”.
La Fp Cgil Medici ricorda che già la Regione Lombardia nel 2007, “andando oltre il Dpr 285 del 1990”, ha approvato un regolamento che impone alle direzioni sanitarie di informare i genitori della possibilità di richiedere la sepoltura anche per i feti di presunta età inferiore alle venti settimane. In caso di assenza di richiesta il regolamento prevede comunque la sepoltura come si fa per le “parti anatomiche riconoscibili” in una area riservata dei cimiteri.
Il 7 maggio 2010 al Cimitero di Cremona si è tenuto il primo rito funebre per i feti abortiti presso l’Ospedale Maggiore, e di cui i familiari non hanno voluto farsi carico, alla presenza dei membri dell’Associazione “difendere la vita con Maria” anche qui dopo apposito accordo con l’Azienda Ospedaliera. Dopo il caso di Caserta, Giosuè Di Maro, segretario regionale Fp Cgil Medici Campania, ha chiesto “l’intervento del presidente Caldoro per garantire il rispetto della salute della donna e la piena e corretta applicazione della 194 in Campania, regione già nel 2007 con uno dei massimi numeri di obbiettori tra i ginecologi (oltre l’83%) e tra gli anestesisti (oltre il 77%)”.
Il primo rito funebre per i feti abortiti presso l'Ospedale Maggiore di Cremona (7 maggio 2010)
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