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Martedì 04 APRILE 2017
Forlì. Doppio trapianto di cornea restituisce la vista ad un bambino di Damasco

L’intervento è stato effettuato gratuitamente presso la clinica Villa Igea del Gruppo Ospedali Privati Forlì. Il prof. Massimo Busin ha utilizzato la tecnica della cheratoplastica lamellare posteriore (Dsaek). Fondamentale la collaborazione della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto e della Onlus “Il cuore in Siria”.

Da Damasco fino all’Italia, e più precisamente a Forlì, per recuperare la vista da entrambi gli occhi: è questo il percorso di un bambino siriano di 6 anni, arrivato nel nostro Paese per sottoporsi ad un intervento chirurgico all’avanguardia.

Ad effettuarlo, presso la clinica Villa Igea del Gruppo Ospedali Privati Forlì, è stato il professor Massimo Busin, che, insieme alla direzione del Gruppo, ha voluto mettere a disposizione la propria professionalità a titolo completamente gratuito per la salute del piccolo paziente.

L’intervento, spiega una nota del Gruppo e della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus (che ha inviato i due tessuti oculari necessari per il trapianto grazie all’assenso alla donazione di cornee di due famiglie del Veneto), è stato realizzato con l’innovativa tecnica della cheratoplastica lamellare posteriore (Dsaek), “che rappresenta oggi la nuova frontiera della terapia chirurgica per la cura della patologia genetica dell’endotelio corneale, particolarmente diffusa in Medio Oriente, che affliggeva il bambino determinando una progressiva opacizzazione della cornea, con conseguente forte riduzione della funzionalità visiva. In sala operatoria l’equipe chirurgica ha rimosso, mediante la dissezione della cornea con strumentazione apposita, la parte di tessuto in eccesso, ed è stato così selezionato lo strato endoteliale con lo strato stromale profondo che sono stati impiantati nell’occhio destro. Dopo una breve convalescenza, il bambino è stato sottoposto ad intervento anche nel secondo occhio, e nell’arco di 4-5 settimane il recupero sarà completato. Una pratica decisamente innovativa, che testimonia l’alto livello raggiunto dall’Oculistica in Italia, che ha fatto scuola anche negli Stati Uniti: l’operazione è stata infatti seguita in diretta streaming dalla University of Pittsburgh Medical Center (Upmc), e nello specifico dall’equipe del dottor Ken Nischal”.

“Nei casi di pazienti pediatrici – confermano i biologi della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus - la selezione del tessuto per il trapianto è ancor più fondamentale, per individuare la cornea con maggiore densità cellulare e caratteristiche biologiche che permettano la durata più ampia possibile in un occhio giovane come è quello di un bambino”. La Fondazione, con la quale il prof. Busin e Ospedali Privati Forlì collaborano da circa 20 anni, certificata dal Centro Nazionale Trapianti, è la prima Banca in Europa per numero di cornee raccolte e distribuite e ogni anno rende possibili oltre 3mila trapianti in Italia e all’estero.

Fondamentale, sotto il profilo organizzativo, anche il contributo della Onlus “Il cuore in Siria”, la cui Presidente, Claudia Ceniti, si è adoperata per mettere in contatto la famiglia con il medico e la clinica ed ha gestito i rapporti con la Farnesina, occupandosi del rilascio del visto e dell’alloggio della famiglia per il periodo di convalescenza. L’organizzazione, con sede a Milano, promuove e gestisce la raccolta di aiuti umanitari a favore del popolo siriano colpito dalla guerra civile, con un’attenzione particolare ai bambini. “La difficoltà, in situazioni come queste - raccontano dall’organizzazione - consiste proprio nell’organizzare l’ingresso in Italia, e, cosa da non sottovalutare, il rientro, quando, come in questo caso, non si tratta di soggetti indicati come rifugiati politici e considerando che le condizioni in Siria, dopo più di 6 anni di conflitti, non accennano a migliorare”.

Sono oltre 500 i trapianti di cornea che ogni anno vengono effettuati nell’Unità di Oculistica di Ospedali Privati Forlì, il 10% dei quali su pazienti pediatrici (fino ai 14 anni).

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