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Giovedì 30 MARZO 2017
Malattie croniche. Medici, psicologi e infermieri: l'integrazione che migliora la cura. Il Convegno

Chi viene colpito da una malattia cronica dovrà conviverci per il resto della sua vita. Per assicurare un percorso terapeutico quanto più efficace possibile è necessario che le varie professioni del mondo della salute integrino le proprie competenze. In che modo? Se ne parlerà a Terni durante il Convegno Nazionale “Cronicità. Professioni e persone: integrarsi per integrare”. IL PROGRAMMA.

L’80% della spesa sanitaria è destinata alla cura delle malattie croniche. Possono essere di diversa natura: metaboliche, cardiovascolari, oncologiche, renali, reumatiche, intestinali, neurodegenerative, respiratorie, endocrine. Tutte queste patologie, pur se differenti per cause e sintomi, hanno un comune denominatore: accompagnano la persona per gran parte della vita.

Come organizzare un sistema terapeutico, centrato sulle persone, che possa rispondere ad esigenze così al lungo termine sarà l’argomento centrale del Convegno Nazionale “Cronicità. Professioni e persone: integrarsi per integrare”. Se ne discuterà domani, 31 marzo, a Terni. L’evento, promosso dall’Ordine dei medici di Terni, dall’Ordine degli Psicologi dell’ Umbria, dall’Ipasvi di Terni, comincerà alle 8.30 e proseguirà per l’intera giornata.
“Il modo di supportare la persona, di metterla nelle condizioni di gestire al meglio la sua situazione, come parte della rete di cura ed assistenza - hanno spiegato i rappresentanti delle tre realtà professionali promotrici del convegno - può fare la differenza in termini di evoluzione della malattia, di qualità della vita e di costi. Per realizzare questo obiettivo il sistema di cura deve realizzare un approccio integrato, che guarda alla persona come corpo e come soggetto, poiché l’alleanza terapeutica tra curanti e persone dipende da fattori umani e relazionali, oltre che dalle capacità strettamente tecniche dei sanitari”.

A livello nazionale è stato varato il Piano della Cronicità proprio per affrontare in modo organico un tema di così vasta portata. Questo Piano prevede un approccio orientato al paziente come persona e non solo come “caso clinico”, ciò include le cure mediche e l’assistenza infermieristica, ma anche il sostegno psicologico e lo sviluppo delle risorse della persona. È prevista pure una messa in rete delle risorse del sistema, per offrire una maggiore continuità ed adeguatezza dei percorsi.

“E’ ovvio – hanno continuato gli organizzatori del convegno - che tale nuovo approccio richiede una diversa consapevolezza ed una maggiore collaborazione tra le figure professionali coinvolte. Per tali motivi tre istituzioni professionali rappresentative dei Medici, degli Infermieri e degli Psicologi, in sintonia con le rispettive federazioni nazionali, hanno dato vita a questo momento di confronto e riflessione operativa, con il necessario coinvolgimento dei soggetti istituzionali e delle rappresentanze dei cittadini. L’obiettivo – hanno concluso - è quello di attivare dei percorsi di collaborazione, buone prassi, formazione, a livello locale e nazionale, utili a potenziare le attività dei professionisti e del sistema in questo campo”.

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