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Giovedì 23 MARZO 2017
Asl NO. Sicurezza Alimentare, i dati dell’attività di controllo nel 2016
Tra i controlli effettuati, 305 quelli negli allevamenti bovini, 22 negli allevamenti suini, 112 negli allevamenti ovi-caprini, 252 negli allevamenti equini, 83 negli allevamenti avicoli e 23 negli allevamenti bovini. Tra i consumatori, nel 2016 si sono registrati 64 casi singoli (36 riferibili a Salmonella) e 9 episodi di tossinfezioni alimentari.
Parlare oggi di sicurezza degli alimenti è estremamente importante, ma occorre sottolineare che è il risultato di diversi fattori, come: requisiti d'igiene minimi garantiti per legge, stesura di programmi e procedure per la sicurezza degli alimenti basati sui principi dell’analisi del rischio e loro valutazione, efficacia dei controlli ufficiali per verificare l'osservanza delle norme sanitarie vigenti. I principi basilari sono stati introdotti nel 2006 dalle norme comunitarie del cosiddetto “pacchetto igiene”, che la Regione Piemonte ha recepito elaborando il Piano Integrato dei Controlli di Sicurezza Alimentare (PRISA) anche per il 2016; l’Asl Novara in attuazione alle disposizioni regionali ha redatto il proprio Piano Aziendale di Sicurezza Alimentare (PAISA) in cui sono contenuti i criteri ed i dettagli della programmazione dei controlli ufficiali sul territorio di competenza.
L’Asl NO, per garantire l’attuazione del PAISA attraverso l’efficace integrazione dei Servizi che si occupano di sicurezza alimentare, ha provveduto a costituire, nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione, un apposito gruppo di progetto composto da operatori del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN); del Servizio di Igiene ed Assistenza Veterinaria Area di Sanità Animale (SIAV A); del Servizio di Igiene ed Assistenza Veterinaria Area di Igiene degli alimenti di origine animale (SIAV B) e del Servizio di Igiene ed Assistenza Veterinaria Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (SIAV C).
In una nota la Asl fa il punto su obiettivi e dati 2016 dell’attività di controllo in questo campo.
La tutela sanitaria del consumatore attraverso il controllo lungo tutta la filiera alimentare che può essere suddivisa in tre macro-aree: produzione primaria, che comprende l’allevamento degli animali da reddito e le coltivazioni vegetali cerealicole ed orto-frutticole; trasformazione e lavorazione di alimenti di origine animale e vegetale; distribuzione, commercializzazione e somministrazione di alimenti di origine animale e vegetale.
Quali controlli vengono effettuati?
Nell’ambito della produzione primaria, nelle aziende zootecniche si verifica costantemente la corretta applicazione delle misure e dei provvedimenti previsti a garanzia della sicurezza alimentare (prevenzione delle malattie trasmissibili all’uomo); contestualmente viene effettuata attività di prevenzione (controllo diagnostico e biosicurezza) delle malattie degli animali non trasmissibili all’uomo, a tutela della sanità animale delle produzioni zootecniche.
Nel 2016 effettuati 305 controlli negli allevamenti bovini per 1.226 campionamenti/prelievi, 22 controlli negli allevamenti suini per 49 campionamenti/prelievi, 112 controlli negli allevamenti ovi-caprini per 101 campionamenti/prelievi, 252 controlli negli allevamenti equini per 248 campionamenti/prelievi, 83 controlli negli allevamenti avicoli per 56 campionamenti/prelievi, 23 controlli negli allevamenti bovini per 13 campionamenti/prelievi.
Vengono inoltre effettuati controlli sul benessere animale, sui residui indesiderati di farmaci o di contaminanti ambientali, sugli alimenti destinati agli animali produttori di alimenti per l’uomo e sui requisiti sanitari del latte crudo. Tali verifiche sono modulate in base alla valutazione del rischio.
Nel 2016 sul benessere animale sono stati effettuati 61 controlli, nell’ambito della farmacovigilanza 129, per l’alimentazione animale 75 e sulla produzione del latte in allevamento 81.
Nel’ambito dei prodotti alimentari di origine vegetale, vengono effettuati controlli in merito all’uso dei prodotti fitosanitari con verifica del possesso dei certificati di abilitazione all’acquisto ed all’utilizzo di tali prodotti, dei quaderni di campagna (registro dei trattamenti) allo scopo di accertare se i prodotti chimici utilizzati siano provvisti di autorizzazione ministeriale e il loro uso sia consentito per le colture trattate.
Altresì si effettuano controlli dei requisiti nei depositi dei prodotti fitosanitari nelle aziende in cui è previsto il loro utilizzo.
Per quanto riguarda le attività in esercizi di produzione, lavorazione e trasformazione sono presi in esame i laboratori di produzione all’ingrosso ed al dettaglio di alimenti di origine animale e vegetale soggetti a verifiche della struttura, delle condizioni igieniche dei prodotti, dei processi di lavorazione e valutazione del piano di autocontrollo aziendale.
Sul territorio dell’ASL NO sono presenti anche 10 impianti di macellazione nei quali è prevista la presenza costante del medico veterinario in ogni fase della lavorazione [Controlli effettuati: Produttori all’Ingrosso (industria alimentare) n. 294; Produttori al dettaglio (laboratori artigianali) n. 249]
Nell’ambito delle attività di distribuzione al dettaglio, all’ingrosso e somministrazione vengono effettuati controlli negli spacci di vendita, supermercati, piattaforme distributive, macellerie, pollerie, pescherie, ambulanti, depositi frigoriferi e non, ristorazione pubblica (bar, ristoranti etc.) e collettiva (mense di vario tipo), in cui sono verificati: struttura, condizioni igieniche dei prodotti e dei processi di lavorazione e valutazione del piano di autocontrollo aziendale.
I controlli eseguiti cosa hanno rilevato?
Quando le ispezioni condotte presso gli operatori del settore alimentare e dei mangimi hanno evidenziato inadeguatezze o lievi non conformità rispetto a quanto previsto dalle norme sanitarie di settore sono state impartite prescrizioni al fine di ripristinare idonee condizioni igienico-sanitarie.
In caso di non conformità di maggior impatto si è provveduto a disporre sanzioni amministrative e a formulare ipotesi di reato all’ Autorità Giudiziaria.
Come vengono stabiliti i campionamenti?
I campionamenti vengono eseguiti nell’ambito delle normali attività di controllo programmate e, in alcuni casi, su sospetto in seguito a rilievo di non conformità evidenziate durante i controlli o a comunicazione di irregolarità e non conformità da parte di altre Autorità od Organi di controllo.
Quale tutela per il consumatore finale?
Grazie ai sistemi di tracciabilità e rintracciabilità degli alimenti è possibile individuare e ritirare dal mercato prodotti alimentari che si sono rivelati pericolosi o potenzialmente dannosi per la salute dell’uomo e degli animali dopo la loro commercializzazione. L’Ufficio Unico Informatizzato per l’Allerta Alimentare istituito presso il Dipartimento di Prevenzione, gestisce gli stati di allerta riferiti alla sicurezza.
Quale rischio per il consumatore?
Nel 2016 si sono registrati 64 casi singoli e 9 episodi di tossinfezioni alimentari.
[L’analisi degli agenti implicati nei casi singoli ha evidenziato 36 casi riferibili a Salmonella, 21 a Campylobacter, 2 a Listeria Monocytogenes, 1 a Virus Epatite A, 1 a Virus Epatite E, 1 a Escherichia Coli 0:157, 1 a Giardia e 1 ad Amine biologiche. Degli episodi epidemici, 3 sono imputabili a tossinfezione originata in ambito familiare e 1 dovuto a contaminazione della rete idrica di un quartiere di Novara. Non sempre è stato possibile individuare l’agente eziologico; tra quelli individuati risultano Salmonella, Campylobacter, Virus Epatite A. I restanti 5 episodi sono stati causati da intolleranza/avvelenamento da funghi.
Non solo gli alimenti ma anche l’acqua potabile è soggetta a controllo?
Il sistema di distribuzione delle acque potabili sul territorio dell’Asl NO è composto da 97 reti, che vengono regolarmente controllate. Nel 2016 sono stati effettuati 2604 campioni all’acquedotto; 46 alle casette dell’acqua; 24 a utenze privilegiate cioè edifici in cui l’acqua è fornita al pubblico (es. strutture sanitarie, socio-assistenziali, scolastiche, ecc.)
E’ necessario che l’alimento, se esportato verso altri Paesi, sia provvisto di documentazione?
Gli alimenti prodotti sul nostro territorio e destinati ad essere esportati verso Paesi Terzi sono accompagnati da un certificato sanitario che costituisce la “garanzia” di igiene e salubrità richiesta dalle norme sull’esportazione e dagli accordi internazionali. L’attività di certificazione risulta particolarmente importante per il SIAV Area B per la grande quantità di formaggio gorgonzola dop. che viene esportato in tutto il mondo.
Nel corso del 2016 sono stati emessi i seguenti certificati: SIAV Area A n. 220; n. 2616 dal SIAV Area B; n. 300 dal SIAV Area C e n. 280 dal SIAN.
Per concludere, quali sono state le aree in cui si è espletata l’attività di igiene della nutrizione?
Le principali aree di intervento hanno riguardato:
- la sorveglianza -con l’indagine “OKKIO alla salute”- effettuata su un campione di 25 classi delle Scuole Primarie del territorio dell’Asl NO [per un totale di 486 bambini nella fascia di età 8-9 anni];
- la ristorazione collettiva: con approvazione di 1264 tabelle dietetiche (stabilite per settimana e per fascia di età) per la ristorazione scolastica, 191 tabelle dietetiche (definite per settimana) per le strutture collettivo-assistenziali e di 2668 menù speciali (per settimana e fascia di età). E’ stata svolta inoltre attività di vigilanza nutrizionale in 70 strutture scolastiche e in 15 presidi assistenziali.
Altro capitolo di grande rilevanza è l’educazione sanitaria, svolta dal personale SIAN, prevalentemente nelle Scuole, sviluppando le tematiche della corretta alimentazione a partire dalla colazione fino al consumo di frutta e verdura.
Infine, ma non di minore importanza, la consulenza dietetico nutrizionale che ha comportato l’impegno complessivo di 469 ore dedicate alle prime visite e di 519 ore dedicate ai controlli.
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