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Mercoledì 15 MARZO 2017
Bimbi e salute: a rischio per inquinamento, cibo e cellulari. Al via un’iniziativa dei Pediatri
Asma e allergie sono le malattie più diffuse e stanno aumentando fra i piccoli anche i casi di dipendenza da smartphone e tablet. Monitorare le patologie causate dall'inquinamento ambientale che possono colpire i bambini è l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e ANTER, associazione no profit che promuove e tutela le energie rinnovabili. Pronti poster e opuscoli da distribuire negli ambulatori e programmate lezioni nelle scuole per sensibilizzare milioni di cittadini.
Non solo aria inquinata, dentro e fuori casa, ma anche cibo nocivo, raggi del sole e abuso di cellulari e tablet. Sono tutti fattori ambientali potenzialmente tossici per i bambini. Da oggi i pediatri si impegnati, più che mai, per proteggere i più piccoli da questi danni. La Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ha siglato un protocollo d’intesa con ANTER, associazione no profit che promuove e tutela le energie rinnovabili, con 5 mila iscritti con sedi in tutte le Province.
Il progetto
“Per la prima volta in Italia – ha affermato Giampietro Chiamenti, presidente FIMP -, grazie alla rete capillare dei pediatri presenti su tutto il territorio, viene realizzato un progetto per studiare l’influenza dell’ambiente sulla crescita del bambino. Il protocollo ha la finalità di promuovere, di comune accordo, formazione e informazione, sensibilizzare e coinvolgere le istituzioni sui danni dell'inquinamento ambientale nello sviluppo dei bambini. Vogliamo sensibilizzare la popolazione, in particolare i genitori, sui fattori di rischio ambientali insegnando le regole della prevenzione. La prima iniziativa è un poster che sarà distribuito negli ambulatori dei pediatri, continueremo con corsi di formazione, lezioni nelle scuole, eventi nelle piazze, questionari indirizzati ai genitori e diffusione di opuscoli. Ogni pediatra di famiglia ha in cura in media 900 bambini, questo si traduce nella possibilità di raggiunge migliaia di famiglie e milioni di cittadini”.
ANTER ha istituito un Comitato scientifico del quale fa parte Maria Grazia Sapia, Referente Nazionale della FIMP per l’Ambiente. “È per noi un grande traguardo avere stipulato questo protocollo – ha spiegato Sapia - in primis a dimostrazione che la FIMP si sta muovendo in maniera corretta e a 360 gradi per far prendere coscienza delle problematiche ambientali in relazione all’età pediatrica e poi perché una partnership di tale levatura permette una risonanza mediatica e una capillarizzazione della divulgazione. Questo protocollo segue la campagna di formazione dei pediatri sulle problematiche ambientali che si svolge attraverso corsi altamente specialistici che hanno lo scopo di preparare i pediatri all'educazione sanitaria delle famiglie”.
“Sono molto orgogliosa dell’obiettivo raggiunto – ha continuato Stefania Russo, componente del comitato scientifico ANTER, pediatra di famiglia iscritta FIMP e referente FIMP per i rapporti con il Miur -. E’ necessario puntare su programmi integrati che portino a migliorare la qualità della vita dei nostri figli. Questo protocollo d’intesa tra FIMP e ANTER è la risposta concreta all’impegno attivo per non rimanere fermi alle indicazioni teoriche delle istituzioni, operando insieme per un mondo migliore”.
Le patologie da 0 a 5 anni
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), più del 33% delle malattie nei bambini al di sotto dei 5 anni è dovuto a fattori ambientali. Prevenire l’esposizione a questi fattori di rischio salverebbe nel mondo circa 4 milioni di vite all’anno solo fra i piccoli, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. “In Italia non sono disponibili dati epidemiologici certi – ha continuato Sapia -, uno degli obiettivi di questa intesa è l’istituzione di un vero e proprio registro delle malattie provocate dall’ambiente nei neonati, nei bambini e negli adolescenti. Questi dati saranno messi a disposizione dei cittadini, delle Istituzioni e della comunità scientifica. Ad esempio, in alcune Regioni del Nord le patologie respiratorie fra i piccoli sono aumentate negli ultimi 10 anni in percentuali comprese fra il 5 e il 15%. Ma è sufficiente un incremento del 2% per allertare i clinici e indurli a mettere in atto misure preventive”.
I campenelli d'allarme
Prevenzione che dovrebbe iniziare prima della nascita. “L’ambiente – ha speigato Sapia - influisce sul genoma e, già nel corso della gravidanza, il corredo genetico dei feti può essere contaminato da elementi inquinanti che la madre assorbe attraverso il cibo ingerito e trasmette al feto stesso. Le sostanze più nocive sono i pesticidi, contenuti negli alimenti. Seguono i metalli pesanti, presenti nelle città, e i cosiddetti interferenti endocrini, in grado di alterare il sistema endocrino e di influenzare negativamente diverse funzioni vitali”.
“Asma e allergie sono alcune delle patologie più influenzate dall’inquinamento e oggi si osservano tutto l’anno, non solo in primavera come in passato. E sono sempre più gravi i danni visivi e comportamentali legati all’abuso dei dispositivi elettronici e del computer. In alcuni casi ci troviamo di fronte a bambini che hanno sviluppato forme di vera e propria dipendenza da questi apparecchi, come avviene negli adulti. È importante che i genitori riconoscano i campanelli d’allarme per intervenire tempestivamente con il supporto psicologico. Si sta diffondendo fra i bambini anche la dipendenza da telefonino. L’abuso dei cellulari può causare perdita di concentrazione, difficoltà di apprendimento e aggressività. In alcuni Paesi come la Danimarca è vietato l’utilizzo degli smartphone negli under 12, anche l’Italia – ha concluso - dovrebbe introdurre una norma di questo tipo per tutelare i piccoli”.
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