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Venerdì 03 MARZO 2017
Ordine dei Farmacisti Bari/Bat. La Fondazione Ruggieri acquisisce riconoscimento Scuola di Scienze Farmaceutiche in ambito nazionale
Questo il nuovo Cda: Carlo Franchini, presidente; Maurizia Laudadio-Roberto, vicepresidente; Maurizio Bagnulo, segretario. Il CdA ha voluto, inoltre, esprimere un formale riconoscimento al senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, per "il grande impegno profuso, in circa venti anni di gestione della Fondazione", nominandolo Presidente onorario.
Grandi novità per la Fondazione Nicola e Vito Antonio Ruggieri. Dall’inizio dell’anno, infatti, la Fondazione ha acquisito il riconoscimento di Scuola di Scienze Farmaceutiche con valenza nazionale, abilitata ad organizzare eventi culturali di aggiornamento professionale e corsi monotematici, a programmazione annuale, in tutta l’Italia.
Dopo un complesso iter procedurale, inoltre, è stato adottato uno Statuto completamente rinnovato, innovativo e adeguato alle esigenze attuali, con una nuova configurazione anche per gli organi di gestione.
Nel dicembre scorso, l’Assemblea elettiva dei Soci della Fondazione ha eletto cinque colleghi, iscritti all’Ordine dei Farmacisti BA/BAT che, assieme a tre consiglieri del Consiglio Direttivo dell’Ordine, costituiscono il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Questo il Cda: Carlo Franchini, presidente; Maurizia Laudadio-Roberto, vicepresidente; Maurizio Bagnulo, segretario. Consiglieri: Claudio Bellisario, Michele Dalfino Spinelli, Maria Laura Garzone, Marcello Diego Lograno, Giuseppe Gaetano Morea e Giovanni Vacca.
Il CdA ha voluto, inoltre, esprimere un formale riconoscimento al sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, per il grande impegno profuso, in circa venti anni di gestione della Fondazione, nominandolo Presidente onorario.
E’ in fase di completamento la composizione del Comitato Scientifico che affiancherà il Cda in tutte le attività di programmazione, la cui carica di coordinatore è stata affidata a Lograno.
“Non è un caso se la Fondazione ha sempre avuto quale priorità proprio l’aggiornamento culturale e scientifico dei farmacisti, distinguendosi per la valenza e appropriatezza delle sue attività, anche come Scuola di Scienze Farmaceutiche - rileva il presidente della Fondazione, Franchini -. Questo, dalla sua costituzione nel luglio del 1997, per volontà del presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari, D’Ambrosio Lettieri, che ha raccolto il testimone dell’illustre farmacista e filantropo, Nicola Ruggieri”.
Ruggieri destinò, infatti, un contributo, non soltanto economico, ma anche morale, alla Classe Farmaceutica, attraverso un lascito di 200 milioni delle vecchie lire, all’Ordine dei Farmacisti di Bari. Dal maggio 1999, a seguito dell’atto con cui il presidente della Regione Puglia riconosce lo stato giuridico della Fondazione, l’Ente è impegnato in varie attività formative e di supporto, in sinergia con l’Ordine Interprovinciale dei Farmacisti Bari/BAT.
A breve sarà proposto un ventaglio di eventi culturali ed iniziative scientifico-sperimentali per fornire, a tutti i laureati in discipline farmaceutiche, un supporto affidabile e credibile per le continue esigenze di aggiornamento che il lavoro del farmacista richiede.
“Il particolare momento storico-economico - sottolinea Franchini - non consente di rimanere arroccati su posizioni anacronistiche che devono lasciar spazio alle esigenze della categoria in linea con il divenire della società, ma naturalmente anche con la deontologia professionale e la missione del farmacista”.
L’aggiornamento culturale e professionale è la sola strada percorribile perché la farmacia conservi il suo ruolo prezioso nell’ambito del ssn quale presidio socio-sanitario al servizio dei cittadini: questa è la convinzione del nuovo CdA della Fondazione. L’auspicio è che l’offerta culturale che la Fondazione proporrà ai farmacisti sia capace di incontrare le loro aspettative. La Scuola di Scienze farmaceutiche è un patrimonio comune, che merita di essere sostenuto non solo attraverso la partecipazione attiva alle iniziative culturali e scientifiche, ma anche con contributi concreti che garantiscano le condizioni e le risorse necessarie per operare nell’interesse della professione e della collettività.
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