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Giovedì 16 FEBBRAIO 2017
Nuova unità operativa di Chirurgia a Susa. I numeri confermano il trend di crescita
Nel 2016 registrato un +5% di produzione rispetto al 2015 e un +17,6% rispetto al 2014. In particolare per quanto riguarda l’attività programmata, il totale degli interventi eseguiti nel 2016 si attesta a +11% rispetto all’anno precedente (2015) ed a +33.2% rispetto al 2014”.
Il nuovo assetto della Chirurgia dell’Ospedale di Susa ha compiuto il primo anno di piena attività. “Sono stati – riferisce la Asl To3 in una nota - dodici mesi nei quali i professionisti dell’area chirurgica si sono presi in carico i numerosi pazienti in stretta collaborazione con i colleghi della sede di Rivoli. La nuova Struttura Semplice di Chirurgia, diretta da dal Dr. Amir Pourshayesteh si è subito caratterizzata per una duplice azione: l’assistenza in termini di diagnosi e cura delle patologie di area chirurgica sia per i pazienti critici (in urgenza) sia per quelli programmati”.
Secondo i dati diffusi dalla Asl, il monitoraggio di questo primo anno di attività (2016) ha confermato come la Chirurgia di Susa sia stata caratterizzata da una forte produttività e da un elevato grado di apprezzamento da parte dell’utenza: “Ne sono infatti testimonianza i risultati relativi agli interventi chirurgici (elezione ed urgenza) che vedono chiudere il 2016 con un +5% di produzione rispetto al 2015 e un +17.6% rispetto al 2014. In particolare per quanto riguarda l’attività programmata (elezione), ossia i pazienti reclutati attraverso il canale delle visite ambulatoriali, il totale degli interventi eseguiti nel 2016 si attesta a +11% rispetto all’anno precedente (2015) ed a +33.2% rispetto al 2014”.
Per contro si è osservato un importante riduzione dell’attività in emergenza-urgenza (-24% rispetto al 2015) “da rileggere – afferma la Asl - come la conseguenza dell’applicazione dei protocolli ministeriali vigenti in materia di emergenza chirurgica e di sicurezza, che vedono l’ospedale di Rivoli come il centro spoke di riferimento per la gestione delle patologie più complesse tempo dipendenti”.
Anche l’analisi più dettagliata relativa alla produzione mensile dell’attività, non ha mostrato significative discordanze rispetto agli anni precedenti. “Nello specifico è possibile osservare come il trend relativo all’anno 2016 (interventi chirurgici in elezione) abbia un andamento pressoché sovrapponibile a quello dell’anno precedente con livelli di produzione costanti nei diversi mesi e una lieve flessione nel periodo estivo (mese di agosto) correlato alla minore richiesta da parte dell’utenza. Il trend correlato alla gestione chirurgica in regime d’urgenza mostra, invece, un caratteristico andamento discontinuo con due periodi di maggiore afflusso (periodo invernale ed estivo) presenti sia nell’anno appena conclusosi sia in quello precedente (2015)”.
Attualmente la Struttura di Chirurgia dell’Ospedale di Susa è organizzata, secondo una logica di omogeneità, con la Struttura Complessa di Rivoli, “costituendo di fatto una unica équipe distribuita in modo uniforme sui due Presidi”. Questo si realizza grazie ad una organizzazione che prevede la rotazione degli specialisti su entrambe le sedi sia per la copertura delle attività di sala operatoria e di reparto e sia per la copertura dei turni di reperibilità.
“Tale organizzazione – spiega la Asl - ha permesso di potenziare l’offerta chirurgica creando sedute di sala operatoria dedicate alla singola patologia e la possibilità di una offerta ambulatoriale con i migliori specialisti esperti in ogni settore della patologia chirurgica. Ad oggi infatti l’attività di chirurgia dell’Ospedale di Susa ha come punto di forza la diagnosi ed il trattamento della patologia erniaria (51%), della patologia proctologica (22%), della patologia della colecisti (8.8%), della patologia chirurgica minore (8.4% cisti sacro coccigee), della patologia laparocele (4.4%) ed infine della patologia chirurgica maggiore (5.4% intestino e milza). Tale distribuzione (organizzata in 68% di ricoveri in regime ordinario e 32% in regime di Day Surgery) risulta in piena sintonia con la mission che l’ospedale ha all’interno della rete ospedaliera AslTO3 secondo cui è in carico al suddetto presidio la gestione ed il trattamento della patologia chirurgica di medio e bassa intensità, veicolando la gestione delle patologie ad alta intensità e complessità nel centro spoke di riferimento quale è l’Ospedale di Rivoli”.
A completamento di tale offerta, “e nell’ottica di un continuo miglioramento”, è in fase di progettazione la creazione di una nuova rete ambulatoriale sul territorio AslTO3 con l’obiettivo di incrementare in maniera cospicua l’attuale presenza degli ambulatori di chirurgia generale. “La nuova organizzazione garantirà un potenziamento degli ambulatori di prima visita chirurgica, con fasce di orario più ampie ed in grado di rispondere anche alle esigenze della popolazione che lavora nonché una maggiore variabilità nella scelta dello specialista di area chirurgica a cui rivolgersi”.
“La Chirurgia, a Susa, non solo è rimasta un punto di riferimento, sottolinea il Dr. Flavio Boraso – Direttore Generale dell’Asl TO3, ma ha fatto registrare un significativo incremento dell’attività, garantendo peraltro quanto previsto in termini di sicurezza, in linea con le raccomandazioni ministeriali. Il cambiamento organizzativo, innovativo, è stato in grado di offrire alla popolazione segusina, ma spesso anche a pazienti provenienti da aree più lontane, servizi di qualità garantendo tempistiche rapide. In questo modo si assicura, infatti, una migliore programmazione degli interventi, che viene fatta sulla base dell’intensità del livello assistenziale: interventi ambulatoriali, in day surgery, in week surgery, mentre hanno un percorso a parte quelli che arrivano dal pronto soccorso, appunto in urgenza”.
“Tale suddivisione – prosegue Boraso -, oltre ad accorciare le code, comporta ulteriori vantaggi: maggior appropriatezza dei ricoveri, riduzione della permanenza in ospedale, miglior rapporto tra risorse impiegate ed efficacia delle prestazioni, un più razionale utilizzo del personale. Il progetto della week surgery va a completare la riorganizzazione dell’area chirurgica, e questo è stato possibile solo grazie al grande lavoro dei dirigenti e di tutto il personale sanitario coinvolto che ha creduto in questo modello riorganizzativo che permette appunto di mettere il paziente al centro, secondo i nuovi modelli assistenziali auspicati dal nostro Servizio Sanitario Regionale”.
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