quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Lunedì 13 FEBBRAIO 2017
Bambini. Il patrimonio linguistico in età prescolare predice la capacità di apprendimento

La ricchezza del patrimonio linguistico è correlata a una minore incidenza di disturbi come l’autismo ed è associata a un migliore inserimento sociale del bambino. Fondamentali sono gli anni che precedono l’ingresso a scuola.

(Reuters Health) – Il patrimonio linguistico dei piccoli in età pre-scolare predice la capacità di apprendimento meglio dei fattori ambientali, familiari e pediatrici. E’ quanto emerge dalla ricerca australiana Victoria Study (ELV). All’età di 7 anni una ridotta conoscenza delle parole – definita come capacità espressiva e di comprensione di 1,25 al di sotto della media di 81 – è associata a problemi socio-emotivi, comportamentali, di alfabetizzazione e a limitazioni della qualità della vita salute-correlate.I ricercatori, che hanno pubblicato la ricerca online su Pediatrics, fanno notare che tra il 7% e il 20% dei bambini presenta un basso livello linguistico in età pre-scolare e nei primi anni di scuola che li mette a rischio di incorrere in una serie di problemi.
 
Lo studio
Il gruppo di studiosi – utilizzando la coorte ELVS – ha valutato le abilità linguistiche dei bambini di 7 anni, insieme con alcuni fattori dei primi anni di vita, usando parametri che potessero essere considerati elementi predittori delle capacita linguistiche e delle difficoltà a esse associate, quali autismo, alfabetizzazione, condizioni emotive, comportamentali, sociali e la qualità della vita correlata alla salute. I fattori dei primi anni di vita hanno incluso sesso, prematurità, peso alla nascita, parto gemellare, status socio-economico, lingua madre non inglese e storia familiare di disturbi del linguaggio. Inoltre, sono stati considerati alcuni fattori materni come la salute mentale, il vocabolario, l’istruzione e l’età, oltre alle conoscenze del bambino all’età di 2-4 anni. A 7 anni quasi il 19% dei piccoli (227 su 1.204) aveva problemi di linguaggio.
 
Una ridotta capacità linguistica si associava a concomitanti difficoltà di alfabetizzazione, socio-emotive, comportamentali e a limitazioni scolastiche e psico-sociali. In base a queste evidenze, i ricercatori suggeriscono il monitoraggio dei progressi dei bambini con bassa capacità linguistica all’età di 4 anni. I ricercatori, inoltre, sottolineano come sia fondamentale che le scuole riconoscano l’importanza delle competenze linguistiche orali nella normale acquisizione dell’alfabetizzazione sociale ed emotiva dei bambini e che si attrezzino e supportino la promozione di strategie per un sano sviluppo del linguaggio in tutti i bambini.

Fonte: Pediatrics

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)  

© RIPRODUZIONE RISERVATA