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Venerdì 10 FEBBRAIO 2017
Ospedale di Biella. Una nuova sala angiografica per trattare i pazienti con il “cuore”

Grazie a una donazione della Fondazione Famiglia Caraccio in memoria di Roberto Borsetti, imprenditore e benefattore Biellese, spesso suo malgrado “utente” di reparti di cardiologia anche in giro per il mondo, la cardiologia dell’ospedale di Biella può contare su un angiografo e un poligrafo di ultima generazione. 

Una nuova sala super tecnologica per prendersi cura del cuore. Grazie a una donazione della Fondazione Famiglia Caraccio in memoria di Roberto Borsetti, imprenditore e benefattore Biellese, spesso suo malgrado “utente” di reparti di cardiologia anche in giro per il mondo, la cardiologia dell’ospedale di Biella può contare su un angiografo e un poligrafo di ultima generazione. Apparecchiature che insieme hanno permesso di allestire e rinnovare un’area importante del “Degli Infermi” in cui ogni giorno accedono pazienti colpiti da infarto, utenti che devono sottoporsi a procedure particolari (come coronarografie e interventi di elettrofisiologia), persone che anche grazie a queste macchine riprendono a vivere.

“Il nuovo angiografo - ha spiegato il direttore della cardiologia Marco Marcolongo - permette di posizionare i cateteri nel cuore offrendo immagini ad alta definizione e, con l’iniezione del mezzo di contrasto, consente di visualizzare l’albero venoso e arterioso coronarico. Con il poligrafo vengono registrati i potenziali elettrici all’interno delle camere cardiache; così può essere individuato il punto di origine di aritmie complesse che possono essere poi eliminate con l’ablazione transcatetere. Si tratta di strumentazioni estremamente sofisticate”.

Adesso sono due le sale di cardiologia interventistica presenti in ospedale. Il nuovo spazio, dunque, è un vero e proprio “polmone” per il reparto diretto dal dott. Marco Marcolongo perché oggi, con due sale perfettamente intercambiabili, è possibile eseguire contemporaneamente sia un intervento di angioplastica coronarica nella sala di emodinamica sia una procedura di elettrofisiologia o l’impianto di un pace-maker o defibrillatore nella nuova sala di elettrofisiologia.

All’inaugurazione hanno partecipato anche la moglie e i figli di Roberto Borsetti. È stato proprio il figlio Pier Giacomo a tracciare un ricordo del padre che era spesso costretto a recarsi in ospedale, proprio nel reparto di cardiologia, per sottoporsi a visite ed esami.


“Il Sig. Borsetti – ha poi evidenziato l’avvocato Rodolfo Rosso, segretario della Fondazione Famiglia Caraccio, è stato anche consigliere della Fondazione e ha contribuito al suo sviluppo. La nostra realtà ha sempre supportato l’ospedale di Biella, anche in passato nella vecchia sede. Siamo molto felici di sapere che questa sala, così importante per i pazienti, porterà proprio il nome di Roberto Borsetti”.


“Nella nostra strategia aziendale – ha detto il direttore generale dell’ASL BI Gianni Bonelli – abbiamo previsto la possibilità di sviluppare un cardio center, una realtà in cui i pazienti potranno trovare un centro specialistico con percorsi definiti per il trattamento delle patologie cardiache. Questa donazione è un ulteriore tassello che fa crescere questo nostro progetto. Un contributo che, proprio per l’enorme valore, non può essere definito solo come una semplice donazione. È molto di più. In un momento storico come quello attuale infatti - in cui le risorse economiche a disposizione della sanità sono sempre più esigue - un gesto di solidarietà di tale portata è un segnale concreto di vicinanza al territorio ed è soprattutto una risposta a quel bisogno di salute stringente che oggi sempre più cittadini rivolgono all’ASL. Un grazie speciale va alla Fondazione Famiglia Caraccio che ha scelto di investire queste risorse nel nostro ospedale, perché grazie a lei potremo assicurare ai nostri pazienti interventi sempre più tempestivi e spesso salva vita”.  

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