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Mercoledì 08 FEBBRAIO 2017
Riforma sanitaria. Via libera della Commissione alla terza parte
Il provvedimento è stato approvato a maggioranza. Voto contrario di Pd, Patto Civico e 5 Stelle. Per Sara Valmaggi (Pd), “come dimostra anche lo stato di confusione in cui si trovano oggi le strutture socio sanitarie regionali, il metodo seguito, ' a spezzatino', non è affatto efficace e quindi non condivisibile”.
Via libera oggi in Commissione sanità alla terza parte della legge di riorganizzazione del sistema socio sanitario regionale, relativa a malattia diabetica, organizzazione delle donazioni di sangue, organi e tessuti, assistenza farmaceutica e prevenzione. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza. Voto contrario di Pd, Patto Civico e 5 Stelle. Il testo approvato non è ancora disponibile in quanto, spiega l'ufficio stampa del Consiglio, sono state approvati pggo alcuni emendamenti che vanno a modificare il testo entrato in commissione.
A spiegare le ragioni del no del Pd sono, in una nota, Sara Valmaggi, che è anche vicepresidente del Consiglio regionale, e Gianni Girelli: “ Il nostro voto al provvedimento nel suo complesso è stato contrario. E questo perché, come dimostra anche lo stato di confusione in cui si trovano oggi le strutture socio sanitarie regionali, il metodo seguito, ' a spezzatino', non è affatto efficace e quindi non condivisibile”.
Ma non solo. “ Sui temi trattati - continua Valmaggi - in questo titolo della legge, primo fra tutti il diabete, che è la malattia cronica per eccellenza, la Giunta ha approvato in solitudine una delibera che, di fatto, scavalca le funzioni di indirizzo del Consiglio. Stesso discorso vale per la prevenzione, che sconta un problema di fondo, la doppia ripartizione di competenze fra Ats e Asst come si è visto, chiaramente nelle gestione delle vaccinazioni contro la meningite”.
“Sul tema specifico del diabete - afferma Girelli – sono state si accolte alcune nostre proposte, ma rimane la necessità, evidenziata anche dalle associazioni dei malati e dagli specialisti, di prevedere nella legge l'istituzione dei centri specialistici e la costituzione della rete clinico assistenziale, essenziale per dare ai malati la certezza della cura. Riproporremo il tema nella discussione in aula”.
Ecco una sintesi dei contenuti della terza parte della riforma illustrata in una nota del Consiglio regionale lombardo.
Politiche di prevenzione
“Con questo provvedimento –ha spiegato il Presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi (Lega Nord)– introduciamo principi innovativi che danno un giusto peso alle politiche di prevenzione, senza le quali nessun sistema sanitario potrebbe reggere davanti al peso crescente delle cronicità. Regione Lombardia dovrà versare almeno il 5% del fondo sanitario regionale per le politiche di prevenzione: oggi ne versa quasi il 4%, con aumento di risorse annue che sarà quindi pari ad almeno un milione e 800mila euro, nel rispetto anche delle indicazioni e delle direttive fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
“Investiamo di più sulla prevenzione –ha aggiunto il relatore Angelo Capelli– con risorse certe e aumentate di quasi due milioni di euro all’anno, per diminuire i costi e la ricorrenza delle cronicità. Vengono inoltre declinati espressamente alcuni obiettivi per uno stile di vita corretto: la lotta al tabagismo e alle dipendenze, l’adozione di una alimentazione sana, il contrasto alle malattie infettive tra cui anche quelle a trasmissione sessuale”. Attenzione particolare viene dedicata alle malattie attribuibili alla sfera dell’igiene ambientale con il coinvolgimento di ARPA e delle ATS nei compiti di sorveglianza attiva sulle esposizioni ambientali. Il provvedimento inoltre fa esplicito riferimento alla promozione dell’attività e dell’esercizio fisico finalizzati al contrasto alle patologie croniche, anche mediante prescrizione medica.
Rapporti con le farmacie
Una sezione particolare all’interno del progetto di legge viene dedicata alla farmaceutica. “Non solo medicinali e presidi sanitari – ha dichiarato Fabio Rolfi –: in farmacia ora si potranno eseguire analisi di telemedicina, monitoraggio e screening, in collaborazione con le ATS e d’intesa con gli Enti locali”. Altra novità è l’introduzione delle cosiddette farmacie di servizio. “Si tratta –ha spiegato Angelo Capelli– di rendere più efficace la rete delle farmacie territoriali, primi presidi sanitari che, in collaborazione con le ATS, possono agevolare i cittadini nella fruizione di esami, di analisi e nelle prestazioni assistenziali previste nei Piani di zona, rafforzando il rapporto tra i presidi sanitari e assistenziali e il territorio”. Il testo attua inoltre una revisione complessiva delle norme che regolano l’assegnazione delle sedi farmaceutiche, la vigilanza, l’orario settimanale di apertura e i turni.
Cura del diabete
“La legge 33 che ha riformato la sanità lombarda –ha evidenziato Fabio Rolfi–, ha già sancito l’importanza della rete territoriale nell’affrontare e gestire una malattia cronica dal forte impatto sociale ed economico come il diabete e la Lombardia è stata la prima Regione in Italia ad emanare una legge specifica sul tema, prevedendo già nel 1987 i servizi di diabetologia pediatrica. Oggi però, nel dare attuazione alla nuova legge di riforma della sanità regionale, si è reso necessario aggiornarla e soprattutto definire meglio l’organizzazione della rete diabetologica con riferimento all’età evolutiva, recependo alcune importanti istanze dell’associazionismo in campo terapeutico educazionale”.
“Il provvedimento approvato questa mattina in Commissione –ha aggiunto Angelo Capelli, relatore del provvedimento, capogruppo di Lombardia Popolare e vice presidente della Commissione – intende incentivare l’introduzione dell’innovazione tecnologica in campo pediatrico; promuovere il grande tema dell’inclusione sociale del bambino diabetico a partire dalla scuola, formando il personale scolastico;. Ma anche sostenere la ricerca specifica del diabete di tipo 1 che ha ricadute dirette nel manifestarsi del diabete in età pediatrica; e infine dare maggiore attenzione al tema della formazione e della consapevolezza della propria malattia immaginando anche di introdurre dei campi scuola per ragazzi diabetici”. In Lombardia esistono attualmente 153 diabetologie, suddivise in: 5 strutture complesse con varie articolazioni; 9 strutture a valenza dipartimentale; 30 strutture o unità semplici; 12 distretti con ambulatori specialistici; 48 ambulatori specialistici ospedalieri divisionali; 49 strutture private accreditate. Sono circa 580mila i lombardi affetti da diabete, il 25% dei quali non è nemmeno consapevole: siamo di fronte pertanto a una cronicità elevata, con cure che in molti casi richiedono costi fino a 36 mila euro all’anno per singoli casi.
Trapianti di organi
“Abbiamo posto attenzione infine – ha detto Fabio Rolfi – anche al tema dei trapianti: per assicurare l’efficienza, l’efficacia e lo sviluppo delle attività trapianto logiche”. ”Nella nuova formulazione del testo di legge –ha precisato Angelo Capelli– viene costituito il Coordinamento Regionale Trapianti che realizza il raccordo tecnico tra tutte le componenti del Sistema Regionale dei Trapianti e avrà il compito e la funzione di fare sintesi tra gli indirizzi di programmazione regionali e la gestione clinica e operativa del processo di donazione e trapianto”. La Regione assicura dal canto suo il funzionamento del Centro di riferimento regionale per le attività di prelievo e di trapianto di organi, cellule e tessuti (CRR), che avrà sede presso una Azienda pubblica o un IRCCS pubblico lombardo. “Un ringraziamento –ha concluso Angelo Capelli (Lombardia Popolare) – va a tutti quelli che hanno fornito un contributo fattivo all’elaborazione del provvedimento. Ancora una volta si è dimostrato che è possibile lavorare insieme in un’ottica di bene comune, anche partendo da posizioni diverse. Rispettando le diverse opinioni siamo riusciti ad arrivare ad ampie convergenze”.
Il voto finale del provvedimento in Aula è previsto per la seduta consiliare di martedì 21 febbraio, mentre i rimanenti temi legati ai rapporti con le Università e ai servizi necrofori comporranno il progetto di legge “228 quater”, prossimamente all’esame della Commissione e con il quale si esaurirà il percorso di riforma sociosanitaria lombarda.
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