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Mercoledì 08 FEBBRAIO 2017
Il nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 all’esame delle commissioni del Consiglio regionale
L'ospedale unico raggrupperà i tre ospedali esistenti a Moncalieri, Chieri e Carmagnola e sarà realizzato nell'are del Movicentro di Trofarello, scelta “tenendo conto dell’offerta di trasporto pubblico a disposizione, dei collegamenti stradali, della raggiungibilità da parte di professionisti e pazienti”, ha spiegato l’assessore Saitta.
“La scelta di localizzare il nuovo ospedale dell’Asl To5 è stata compiuta tenendo conto dell’offerta di trasporto pubblico a disposizione, dei collegamenti stradali, della raggiungibilità da parte di professionisti e pazienti, della posizione rispetto al territorio di riferimento. L’area del Movicentro di Trofarello è quella che meglio di tutte risponde ai criteri che ci eravamo prefissati”. Così l’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha spiegato ieri pomeriggio alla II, alla IV e alla V commissione del Consiglio regionale la decisione della Giunta sul nuovo presidio unico che raggrupperà i tre ospedali esistenti a Moncalieri, Chieri e Carmagnola.
Alla seduta hanno partecipato anche i tecnici degli assessorati che avevano elaborato lo studio preliminare alla scelta dell’area. I tecnici hanno documentato come gli eventi alluvionali del 25 e 26 novembre scorsi, che hanno colpito in particolare il Moncalierese, non abbiano interessato la zona del nuovo ospedale e come le vie d’accesso siano sempre state percorribili.
“A Moncalieri, Chieri e Carmagnola ci sono tre strutture che ormai operano in spazi non più adeguati per le attuali esigenze di salute. Il nuovo ospedale sarà attrezzato per le urgenze e per tutte le complessità e potrà offrire competenze e professionalità all’avanguardia – ha aggiunto l’assessore Saitta –. Ma allo stesso tempo nessun territorio sarà abbandonato, anzi l’offerta sanitaria verrà raddoppiata: Moncalieri, Chieri e Carmagnola faranno parte della nuova rete di assistenza territoriale che la Regione sta rafforzando in tutto il Piemonte, per dare risposte adeguate alla cronicità e alle fragilità”.
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