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Giovedì 02 FEBBRAIO 2017
Trapianti di rene. A L’Aquila sono stati 504 in 16 anni

Illustrato stamani il bilancio di 16 anni di attività del Centro regionale del San Salvatore, riferimento per Abruzzo e Molise. Dei 504 trapianti di rene realizzati, 234 sono stati su pazienti provenienti da altre Regioni. Il Dg Tordera rilancia l’importanza di diffondere la ‘cultura’ della donazione. Le opposizioni in Abruzzo e Molise sono salite al 40%.

Il Centro regionale di L’Aquila, per Abruzzo e Molise, ha tagliato lo storico traguardo dei 500 trapianti di rene: obiettivo raggiunto ai primi di gennaio 2017 con l’asticella che a tutt’oggi ha toccato quota 504. “Aver oltrepassato la simbolica soglia dei 500 trapianti costituisce un fatto importante e il coronamento di un’esperienza cominciata nel 2001, con l’attivazione del Centro trapianti a L’Aquila. Un’attività che, per portata e importanza, rappresenta una risorsa non solo della sanità aquilana,  abruzzese  e molisana, ma anche italiana poiché sono tanti i pazienti, residenti in altre regioni, sottoposti a trapianto  all’ospedale di L’Aquila”, commenta la Asl 1 Abruzzo in una nota.

Il bilancio di 16 anni di lavoro è stato illustrato stamane all’Aquila, nell’aula Dal Brollo dell’ospedale, durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, il dg della Asl, Rinaldo Tordera, la rettrice dell’Università Paola Inverardi, il responsabile dell’équipe chirurgica del centro trapianti di L’Aquila Francesco Pisani e il prof. Antonio Famulari.  

Sono 234 le persone di altre regioni a cui, al San Salvatore, è stato trapiantato il rene e 270 quelle residenti  in Abruzzo (65 nel Molise).

Attualmente sono ancora tante le opposizioni, vale a dire il no al prelievo degli organi da parte dei familiari dei donatori: ha infatti raggiunto, in Abruzzo e Molise,  la percentuale del 40%  (più alta di quella del 2015 che era del 32.7%) rispetto a una media nazionale che si attesta attorno al 30%.

Ad ogni trapianto, all’ospedale di L’Aquila, c’è un gioco di squadra che coinvolge  una serie di servizi tra cui, in modo particolare, l’équipe chirurgica del Centro Trapianti, il Coordinamento Regionale Trapianti e il Centro di Tipizzazione Tissutale, con la collaborazione degli altri reparti e servizi dell’ospedale.  

Ma per la Asl 1 Abruzzo “nonostante gli ottimi risultati raggiunti bisogna fare di più sul piano della sensibilizzazione della popolazione sulla donazione. Un concreto passo in avanti è stato compiuto, a fine 2014, con l’avvio, anche in Abruzzo, dell’iniziativa, condotta a livello nazionale, ‘Una scelta in Comune’”. Si tratta  della possibilità, al momento del rinnovo della carta d’identità in Municipio, di dare il proprio assenso alla donazione d’organo. Al 22 gennaio sono state 5.016 i sì alla donazione da parte dei cittadini abruzzesi che, in 29 comuni della Regione,  hanno aderito all’iniziativa.

“Oggi non facciamo un’autocelebrazione - ha dichiarato l’assessore regionale Paolucci - perché i risultati ottenuti  in tanti anni di lavoro costituiscono il riconoscimento di un’attività, quella svolta all’Aquila, che è apprezzata a livello nazionale. Sul fronte dell’attività dei trapianti la Regione può ancora investire poiché è un aspetto cruciale della sanità abruzzese”.

Il Manager Tordera ha rilanciato la ‘cultura’ della donazione: “Il traguardo dei 500 trapianti deve servire a diffondere sempre più il valore della donazione d’organo, uno dei pilastri della nostra società che salda altruismo al più alto livello, solidarietà e valenza etica”.

La rettrice dell’ateneo, Inverardi, ha detto che “mettere insieme le risorse è un dovere delle istituzioni impegnate, per migliorare sempre più l’offerta sanitaria”.

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