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Lunedì 23 GENNAIO 2017
I medici Cimo incalzano la Regione sul piano assunzioni: “Zingaretti volta le spalle ai precari”

Il segretario regionale Andrich: “La Regione non solo ha sottostimato i numeri reali nel suo piano assunzioni, ma pretende addirittura di escludere dai concorsi molti degli aventi diritto, adducendo presunte irregolarità procedurali degli anni passati”. E la Cimo, che ha già minacciato lo sciopero, rinnova la richiesta di un incontro urgente.

“La stabilizzazione dei precari fatta così è soltanto una umiliazione e un'offesa ai nostri medici che per anni hanno garantito il diritto alle cure ai cittadini in condizioni di lavoro da terzo mondo. Zingaretti volta le spalle ai precari, il suo è l’ennesimo colpo a danno della Sanità del Lazio già fortemente provata”. Così dichiara il vicesegretario vicario CIMO Lazio, Renato Andrich, commentando il piano assunzioni della Regione del commissario ad acta e chiedendo urgentemente un incontro con i vertici per discutere l’intera vicenda. 
 
“Avrebbe dovuto essere la conclusione di un incubo che va avanti da oltre un decennio per migliaia di medici pubblici precari del Lazio – spiega Andrich - ma la Regione non solo ha sottostimato i numeri reali nel suo piano assunzioni, ma pretende addirittura di escludere dai concorsi molti degli aventi diritto, adducendo presunte irregolarità procedurali degli anni passati”.
 
Per CIMO Lazio è “gravissimo il comportamento della Regione che per anni ha sfruttato il lavoro dei medici precari, fondamentale per il Servizio sanitario regionale nei settori più delicati e disagiati. Anzi, senza il contributo di questi medici, molte strutture non sarebbero potute sopravvivere ed è vergognoso che ora si voltino le spalle a questi professionisti, anziché dimostrare loro rispetto e gratitudine, dando loro quello che gli spetta di diritto dopo anni di duro lavoro”. Il riferimento riguarda circa il 25% di 1800 precari che oggi si vorrebbero rendere" invisibili" mentre, per molti anni, sono stati "regolari" e "utili" per assicurare servizi essenziali ai cittadini.
 
“Vogliamo ricordare a Zingaretti – conclude Andrich – che la qualità e il valore professionale dei nostri medici sono testimoniati dalla richiesta che la Francia ne sta facendo per il proprio Servizio sanitario. Sarebbe interessante chiedersi perché la Francia chiede solo i nostri medici ma non i nostri manager. Hanno forse capito dove si annida il vero problema della nostra Sanità? Chiediamo di essere ricevuti al più presto in Regione con l’auspicio di evitare un dramma sociale”.

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