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Venerdì 20 GENNAIO 2017
Case della Salute. La Fimmg pronta ad impugnare la delibera regionale

“Nessuno esclude a priori le Case della salute ma sarebbe sbagliato trascurare la rete della medicina territoriale scommettendo su un modello che altrove ha già mostrato i suoi limiti”, sostiene il segretario regionale Roberto Venesia. Che evidenzia. “Di quella delibera non sapevamo nulla”.

“Le Case della salute possono starci, in qualche località, ma non sono una priorità nè per la medicina generale nè per la popolazione”. Commenta così, Roberto Venesia, segretario regionale Fimmg Piemonte, la delibera regionale per il potenziamento delle Case delle Salute.
 
Per Venesia, infatti, la priorità è “il potenziamento di un modello organizzativo esistente, capillare e prossimo al malato, capace di fornire risposte adeguate valorizzando le risorse. Parlo della rete capillare dei medici di base, che nel 40 per cento dei casi lavorano già in pool, da sostenere eliminando i tetti alle aggregazioni e garantendo loro incentivi per assumere in studio infermieri e segretarie”.

A la Stampa Venesia spiega anche di non escludere di impugnare quella delibera di cui, ha detto al quotidiano torinese, “non sapevamo nulla”.

“Nessuno esclude a priori le Case della salute – precisa a La Stampa Venesia - ma sarebbe sbagliato trascurare la rete della medicina territoriale scommettendo su un modello che altrove ha già mostrato i suoi limiti. In Spagna, dove sono state fatte, le stanno ripensando”.

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