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Mercoledì 06 LUGLIO 2011
Carenza medici. Nozzoli (Fadoi): “Rivedere calcoli fabbisogno”
L’allarme sulla futura carenza di medici è reale e anche l’Anaao in un recente studio ha evidenziato come tra 10 anni potrebbe mancare un medico su due, soprattutto per quanto riguarda gli internisti. Abbiamo così chiesto a Carlo Nozzoli presidente della Fadoi cosa ne pensa: “Siamo preoccupati. Mancano molte specialità e bisogna rendere il numero chiuso meno rigido”.
Se ne parla già da tempo della carenza di medici e un recente studio dell’Anaao pubblicato su Repubblica segnala come tra 10 anni mancherà un medico su due. E l’allarme è soprattutto per gli internisti. È preoccupato?
Sì, lo siamo, anche perché la medicina interna è uno degli assi portanti della medicina ospedaliera già oggi, e lo sarà sempre di più proprio per il nuovo ruolo che sta assumendo l’internista negli ospedali, ovvero quello di supporto a pazienti pluripatologici che sono ricoverati anche in altre unità operative. Ecco perché questa carenza ci preoccupa molto.
Quali sono le ragioni di questo allarme?
Non c’è dubbio che nonostante i miglioramenti il numero chiuso nelle università è molto rigido. E poi non si capisce se l’accesso alle facoltà di medicina è realmente calcolato sul fabbisogno attuale e futuro. E poi mancano gli specialisti e non c’è ricambio come sottolinea anche lo studio Anaao.
Come valuta in questo senso la proposta dl ministro Fazio di far entrare gli specializzandi degli ultimi due anni negli ospedali con contratto a tempo determinato?
Può essere una soluzione alla carenza contingente di personale strutturato ma non credo che possa essere l’unica misura per i prossimi dieci anni. Bisognerà certamente aumentare il numero degli specialisti analizzando concretamente quali settori hanno più necessità.
Quindi bisognerà rimodulare tutto il calcolo dei fabbisogni.
Il numero di accesso alle scuole di specializzazione dev’essere calcolato sul fabbisogno reale del sistema sanitario, altrimenti si rischia di formare specialisti che non servono o che non andranno a fare la specializzazione per cui hanno conseguito il titolo perché non vi trovano sbocchi. Nei concorsi di accesso alla medicina interna, per esempio, circa il 50% non sono internisti ma sono di discipline equivalenti.
Il ministro Fazio, però evidenzia che il rapporto tra medici e popolazione è ben al di sopra della media dei paesi occidentali. Insomma, c’è o no questa carenza di medici?
I numeri del Ministro (4,1 medici per mille abitanti contro una media del 3,3 di altri paesi occidentali) sono incontrovertibili ed oggi il numero generale non mostra una carenza ma va fatta una riflessione su come sono allocati i medici, perché per molte specialità l’emergenza è reale, e probabilmente negli anni passati abbiamo formato dei medici in settori dove non c’era un fabbisogno reale ed è per questo che in primo luogo bisognerà rivedere i fabbisogni futuri sia per le uscite dovute ai pensionamenti che ci saranno nei prossimi dieci anni sia tenendo conto delle nuove necessità del sistema.
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