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Venerdì 13 GENNAIO 2017
Pfas. Zardini, Crimì (Pd): “Coletto non scarichi colpe sul Governo”. L’assessore replica: “Abbiamo fatto e faremo tutto il necessario”
I deputati denunciano “la mancata tempestiva diffusione delle indagini e dei dati” relativi agli effetti dell’inquinamento da Pfas, “ma nemmeno si è provveduto ad attuare i provvedimenti urgenti a tutela della salute della popolazione per rimuovere la fonte della contaminazione”. Per Coletto “Accuse tanto gravi quanto campate in aria”.
I deputati del PD, Diego Zardini e Filippo Crimì richiamano la Regione, ed in particolare l’Assessore alla Salute, Luca Coletto, all’assunzione di precise responsabilità in merito alla sottovalutazione della questione relativa all’inquinamento da Pfas. “Le indagini effettuate ed i dati raccolti – scrivono in una nota - sono a disposizione della Regione fin da novembre 2016, ma, per stessa ammissione dell’Assessore Coletto, non solo non sono stati resi pubblici, ma nemmeno si è provveduto ad attuare i provvedimenti urgenti a tutela della salute della popolazione per rimuovere la fonte della contaminazione. Come emerge dallo studio, la situazione è preoccupante e si chiede, pertanto, che lo stesso venga quanto prima messo ufficialmente a disposizione visto che vi sono descritte precise relazioni tra contaminazione e alcune patologie gravi di cui è doveroso mettere a conoscenza istituzioni e cittadini”.
Per i due deputati è “pretestuoso l’attacco di Coletto al Governo, considerato che attraverso il CIPE, è stato deliberato di stanziare un fondo straordinario di 80 milioni di euro per affrontare una grave problematica per il nostro territorio, che ricordiamo, tuttavia, essere di competenza regionale e che la Regione mostra, nuovamente, di sottovalutare”:
Immediata la replica dell’assessore Luca Coletto, secondo il quale le accuse di Zardini e Crimì sono “tanto gravi quanto campate in aria. Insinuare che la Regione e il sistema sanitario abbiano omesso di fare qualcosa di fronte all’emergenza Pfas è un insulto, una pesante operazione di disinformazione. Anche la possibilità di alterazioni metaboliche fu pubblicamente prospettata fin dal primo incontro con la stampa organizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, precisamente il 20 aprile 2016".
"La Sanità regionale - prosegue Coletto - ha fatto tutto quanto nelle sue possibilità appena ci fu resa nota la situazione. Abbiamo fatto mettere immediatamente in sicurezza gli acquedotti e avviato una continua collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità grazie alla quale sono attivi gli screening sulla popolazione interessata e sugli alimenti, così come il Registro Tumori Regionale segue con continuità l’andamento per quanto riguarda le ipotesi oncologiche. Come i soloni in questione dovrebbero ben sapere, un screening richiede del tempo per dare le prime risultanze attendibili”.
“Gli studi ai quali fanno riferimento – aggiunge Coletto – sono pubblicati sul sito della Regione e l’ipotesi, per ora solo tale, che l’eventuale ingestione di acqua contaminata possa avere effetti negativi sulle gestanti e sui neonati è ampiamente tenuta presente negli esami avviati”.
“Zardini, Crimì e tutti gli altri che parlano di 80 milioni già stanziati dal Governo – aggiunge Coletto – fanno finta di non sapere che non un euro è destinato alla sanità: si tratta di tutti fondi rivolti alla bonifica ambientale. Per gli aspetti sanitari stiamo spendendo solo fondi regionali – precisa Coletto – che, con gli screening a regìme e le ipotetiche cure collegate, potrebbero superare i 100 milioni l’anno per dieci anni”.
“Non a caso – conclude Coletto – sto facendo presente alla Roma che Zardini e Crimì frequentano assiduamente che non esistono solo la terra dei fuochi e l’Ilva di Taranto. Nella vicenda Pfas saranno necessarie spese ingenti, che vanno tenute in considerazione dal governo, anche perché in questa vicenda la Regione è parte lesa al pari di tutti i cittadini coinvolti”.
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