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Martedì 10 GENNAIO 2017
Neo specialisti per abbattere le liste d’attesa. Sumai Piemonte: “Evitare nuove forme di precariato e rispettare le norme vigenti”
Il sindacato regionale degli specialisti ambulatoriali scettico sulla proposta della Regione. Obrizzo: "il problema delle liste d'attesa è stato causato dalla politica dei tagli lineari e dal mancato adeguamento dell'offerta specialistica al fabbisogno della popolazione. E per questo crediamo che sia meglio rispettare gli accordi, e dare risposte concrete ai giovani (contratti a tempo indeterminato), senza ricorrere ad ulteriori forme di lavoro precario”.
“In riferimento alle recenti notizie apparse sulla stampa relative alla proposta di ricorrere a medici neo-specialisti per abbattere le liste d'attesa riteniamo che evitare nuove forme di precariato in carenza di opportunità lavorative per i neo specialisti e rispettare la normativa vigente, rappresentano la strada maestra da seguire per dare risposte strutturali al problema. Per questo nutriamo dei dubbi sulla proposta”. È quanto sostiene il segretario regionale del Sumai Assoprof Piemonte, Renato Obrizzo in merito alla recente proposta della Regione.
“In attesa che il piano venga illustrato nei dettagli – prosegue Obrizzo – ad una prima lettura siamo scettici sulla soluzione paventata, anche perché il problema delle liste d'attesa è stato causato dalla politica dei tagli lineari e dal mancato adeguamento dell'offerta specialistica al fabbisogno della popolazione sempre più anziana e affetta da cronicità. E per questo crediamo che sia meglio rispettare gli accordi, e dare risposte concrete ai giovani (contratti a tempo indeterminato), senza ricorrere ad ulteriori forme di lavoro precario di cui la sanità già piena”.
“Una soluzione c’è – ricorda il segretario Sumai Piemonte –. Recentemente abbiamo presentato all'Assessore Saitta le nostre proposte operative proprio finalizzate ad arginare il fenomeno delle liste d’attesa e favorire l'indispensabile ingresso dei giovani specialisti nel sistema sanitario regionale attraverso i vigenti strumenti contrattuali come il nuovo Accordo Collettivo Nazionale e l’Accordo Integrativo Regionale degli specialisti ambulatoriali interni. Gli strumenti ci sono, usiamoli, senza per forza inventarne altri”.
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