quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 05 GENNAIO 2017
Cosa ci possiamo aspettare per il 2017? Forum di QS con i sindacati (3ª parte). La parola a Carbone e Vergallo
Prosegue il nostro forum con le associazioni sindacali del settore. Molte le aspettative per questo nuovo anno, partire dal rinnovo di contratto e convenzioni. Per i rappresentati di Fials e Aaroi-Emac i nuovi Livelli essenziali di assistenza e l'inserimento della sanità nell'Agenda del nuovo Governo Gentiloni sono le priorità. Richiesta l'approvazione del ddl sul rischio clinico che, però, per l'Aaroi-Emac contiene ancora ancora alcune criticità.
Prosegue il forum promosso da Quotidiano Sanità con diverse associazioni sindacali del settore per mettere a fuoco preoccupazioni e aspettative per il 2017 appena iniziato. I protagonisti della seconda puntata del forum sono: Giuseppe Carbone, segretario nazionale Fials; e Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac.
ll 2017 si prospetta incerto, soprattutto per la durata della legislatura. Tra tutte le tematiche in sospeso probabilmente la più spinosa è quella dei rinnovi di contratti e convenzioni del personale sanitario. Quale sarà la vostra strategia per non perdere ulteriore tempo? Pensate che si riuscirà a chiudere le trattative oppure i tempi sono ormai troppo stretti?
Carbone (Fials): "Tempi ancora lunghi per l’apertura dei singoli rinnovi contrattuali e tutto questo è insopportabile per la FIALS. Il Ministro Madia non ci risulta che abbia portato a verifica nella conferenza Stato-Regioni l’accordo sottoscritto il 30 novembre per rispettare la recente sentenza della corte costituzionale. Momento necessario per l’emanazione dell’atto di indirizzo all’ARAN per poter avviare la stagione negoziale nei comparti.
Non vi è certezza per il personale del SSN e Convenzioni sulle risorse economiche per i rinnovi contrattuali visto che con la legge di bilancio 2017 i costi ricadono sul fondo del Servizio Sanitario Nazionale che sì aumenta nel 2017 di due miliardi ma uno è vincolato ai farmaci e per 75 milioni per le assunzioni e stabilizzazioni e 825 milioni ai nuovi LEA per cui il protocollo d’intesa si presenta estremamente vago circa la quantificazione delle risorse economiche stabilite in un aumento medio di 85 euro lordi che, da quanto si evince, dovrebbe scattare a regime solo a fine 2018. Accordo inaccettabile e non dignitoso dopo sette anni di blocco economico.
Indipendentemente dalla durata della legislatura, se dal Governo e ARAN, non arriverà, a breve, l’apertura dei tavoli contrattuali con gli impegni sulle risorse e le modifiche al sistema delle relazioni sindacali, la FIALS farà la sua parte avviando un contenzioso che auspichiamo d’intesa con tutte le OO.SS. del SSN".
Vergallo (Aaroi-Emac): "Il rinnovo del nostro contratto di lavoro, nelle attuali prospettive, è ormai diventato più un pericolo che una speranza, dato che non emerge alcuna volontà politica di trovare un punto di incontro. Ne sono prova sia il ben noto accordo “alla Robin Hood” ottenuto dal Governo con le sole OO.SS. Confederali della Funzione Pubblica, a scapito ancora una volta dei “ricchi stipendi” dei medici ospedalieri, sia il mancato accoglimento degli emendamenti proposti dalle OO.SS. alla Legge di Bilancio 2017. Né possiamo tralasciare lo scippo, avvenuto in questi ultimi anni, di quote consistenti dei nostri fondi stipendiali, che valgono ben più delle elemosine preannunciateci per il rinnovo contrattuale. Al momento, perciò, non solo è difficile pensare ad un accordo in tempi brevi, ma soprattutto, in assenza di un cambio di rotta da parte del Governo, svincolato dal consociativismo confederale, siamo pronti ad avviare altre azioni di protesta dopo il nostro sciopero del 16 Dicembre scorso. Cercheremo comunque, in vista delle prossime elezioni, di capire quali siano i programmi sulla Sanità e sulla Dirigenza Medica delle varie forze politiche, prendendo atto della loro maggiore o minore propensione al confronto".
Con la bocciatura della Corte Costituzionale la legge Madia sulla PA andrà rivista. Un bene o un male?
Carbone: "Un bene poiché la dovuta rivisitazione dovrà dare sostanza agli impegni del Ministro Madia con l’accordo del 30 novembre sulle linee per i rinnovi contrattuali. In particolare, nel Testo Unico della Pubblica Amministrazione, che auspichiamo venga emanato con il mese di febbraio, deve essere rivisto il sistema delle relazioni sindacali quale obiettivo imprescindibile per l’avvio dei rinnovi contrattuali. Un nuovo sistema che deve privilegiare la fonte contrattuale per la disciplina del rapporto di lavoro con la modifica alla legge Brunetta sanando le materie sulle quali vi è stata l’incursione legislativa, in particolare le norme sull’organizzazione ed orario di lavoro, quelle riferite alla valutazione della produttività individuale con l’attuale drastico scalone 25 – 50 e 25 %".
Vergallo: "La Riforma nasconde diversi provvedimenti penalizzanti per i Dirigenti Medici, ad ulteriore soppressione di contenuti contrattuali vigenti, già decimati da precedenti legiferazioni. La sua bocciatura potrebbe quindi rappresentare un’opportunità per renderli meno arbitrari e punitivi, sebbene sia difficile dimenticare le esternazioni del Ministro Madia all’indomani della Sentenza della Consulta, che ne avevano lasciato intendere una riproposizione invariata".
Quali sono i traguardi minimi che pensate il Governo Gentiloni debba in ogni caso raggiungere sulla sanità, a prescindere dall’eventualità di un voto anticipato, che in ogni caso difficilmente potrà svolgersi prima di giugno?
Carbone: "Ad oltre undici milioni di cittadini si nega l’accesso alle cure per difficoltà economiche. Subito i nuovi LEA garantendo la gratuità alle classi meno abbienti, linee guida per abbattere le liste di attesa, investimenti sulla sanità pubblica territoriale con l’integrazione del socio-sanitario, ciò è decisivo se l’Italia vuole continuare a garantire ai cittadini assistenza e cure adeguate sul territorio, altrimenti si continuerà a favorire la privatizzazione di un bene comune come la salute".
Vergallo: "Il traguardo minimo è che la sanità sia inserita nell’Agenda dell’attuale Governo visto che – almeno in occasione del suo esordio – sembra essersene del tutto dimenticato. Esistono vere e proprie emergenze in ambito sanitario a cui far fronte in tempi strettissimi, in primis la stabilizzazione dei precari e il reale avvio alle nuove assunzioni, fermo restando che per noi l’ingresso delle “nuove leve” negli Ospedali (ponendo rimedio alle sbilanciate dotazioni organiche di personale nelle diverse Unità Operative) debba avvenire nel rispetto delle normative vigenti e del CCNL, ponendo fine a contratti atipici, appalti alle cooperative, convenzioni “di famiglia” e “ambulatoriali”, e simili aberranti scorciatoie".
Quali sono invece i provvedimenti sanitari sui quali ritenete che il Parlamento debba fare di tutto al fine di approvarli prima della fine della legislatura?
Carbone: "La conversione in legge del disegno di legge sulla responsabilità professionale deve essere un atto dovuto di questo Governo verso i cittadini e gli operatori del SSN che reclamano il loro diritto alla qualità e alla sicurezza delle cure, come anche quella riferita al riordino delle professioni sanitarie con l’istituzione degli Albi e Ordini per ridare dignità e una maggiore motivazione professionale e lo stesso aggiornamento dei LEA. Dare applicazione a quanto previsto nella legge di bilancio 2017 in materia di assunzioni di personale nel SSN oltre a favorire ancor di più la stabilizzazione di tutto il personale precario. Vi è poi la riforma Madia con l’emanazione del testo Unico della Pubblica Amministrazione per il nuovo sistema delle relazioni sindacali e la riforma dell’impianto delle nomine dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie".
Vergallo: "Alcuni provvedimenti oggi in sospeso meriterebbero ulteriori riflessioni, affinché approdino a norme non frettolose e realmente migliorative della situazione attuale. Tra questi il DDL sulla Responsabilità Professionale, che a nostro parere mostra ancora alcuni punti critici.
Un’altra riflessione merita il Dpcm sui Nuovi LEA, recentemente firmato dal Ministro Lorenzin, su cui il Servizio Bilancio del Senato ha subito posto interrogativi a nostro avviso fondati. Tra questi il motivo per cui le prestazioni per l'analgesia epidurale non comporterebbero incrementi di oneri. Domanda più volte posta dall’AAROI-EMAC al Ministro della Salute e sempre rimasta senza risposta.
Ma soprattutto riteniamo, come da anni sosteniamo pubblicamente, che ai LEA, per loro effettiva erogabilità, debbono corrispondere adeguati ed uniformi Livelli Essenziali di Organizzazione e di dotazione di personale".
Vai alla prima (Bibbolino, Cassi, Magi, Onotri, Papotto, Scotti) e alla seconda (Cozza, Ettore, Troise e Volpato) puntata del Forum.
© RIPRODUZIONE RISERVATA