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Lunedì 12 DICEMBRE 2016
Zaia a De Luca: “Se i campani stanno peggio la colpa è di chi amministra i loro soldi”

Continuano le polemiche dopo le accuse lanciate dal Governatore della Campania sulla gestione della Sanità. Risponde il Presidente del Veneto dicendo che le diverse aspettative di vita delle varie regioni dipendono dal modo in cui vengono amministrate.

“Si sta peggio dove i soldi pubblici non vengono ben amministrati”. Parole dure dal presidente della Regione Veneto al governatore della Campania. Le affermazioni rappresentano una risposta alla polemica lanciata dal presidente della Campania De Luca su presunte sperequazioni nel riparto dei fondi sanitari nazionali, che causerebbero una diversa aspettativa di vita tra Regioni diverse.
 
“Se i veneti stanno meglio e vivono di più dei campani, la colpa non è del Veneto, - ha detto Luca Zaia - ma di coloro che non hanno saputo usare bene i molti finanziamenti avuti per garantire la salute ai campani. Noi stiamo chiedendo l’autonomia, se de Luca è convinto di fare meglio la chieda anche lui e dimostri quanto vale”.
 
“L’equa suddivisione del malessere che De Luca avrebbe voluto sostenendo il sì al referendum – ha aggiunto Zaia – non avrebbe avuto altro effetto che influire negativamente sui servizi alla gente delle Regioni virtuose, non avrebbe certamente aiutato a migliorare quelli ai campani. Se il collega vuole, glielo mandiamo noi un commissario che ci sappia fare, primo perché vogliamo bene ai cittadini della Campania e se li possiamo aiutare lo facciamo volentieri, secondo perché ogni anno noi mandiamo a Roma 21 miliardi di residuo fiscale attivo, parte dei quali vengono usati anche per la sanità in Campania, e saremmo ben felici che venissero spesi meglio sprecando meno”.
 
“Quanto alla definizione di austro-ungarici che il Presidente della Campania ci assegna quasi fosse un demerito – ha concluso Zaia – sappia che ne siamo orgogliosi, soprattutto per il significato di popolo serio, lavoratore, attento ai propri diritti e ai doveri della pubblica amministrazione. Un popolo del quale sono fiero, al quale chiedo di essere giudicato per il lavoro che svolgo. Altri giudizi, come quelli espressi da de Luca, non mi interessano”.

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