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11 DICEMBRE 2016
Omicidi di Saronno. L’Ipasvi scrive al Procuratore della Repubblica a tutela immagine degli infermieri. “A denunciare quanto accaduto è stata una ‘vera’ infermiera”
La Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi scende in campo nella vicenda dei presunti omicidi all'ospedale di Saronno. E lo fa col doppio scopo di tutelare l'immagine professionale degli infermieri e la persona, una infermiera, che ha permesso di scoprire i fatti delittuosi.
La Federazione Ipasvi ha deciso, tramite i suoli legali, di depositare presso il Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio un atto d'intervento (art. 90 e seguenti c.p.p.) al fine di assumere tutte le iniziative necessarie per tutelare la reputazione degli infermieri contro condotte che se accertate nel procedimento penale in corso sarebbero fonte di danni morali e materiali per tutta la categoria infermieristica.
A darne annuncio in una circolare a tutti i Collegi provinciali Ipasvi è la presidente della Federazione, Barbara Mangiacavalli, che sottolinea come “da questo momento quindi la Federazione Ipasvi affiancherà con azioni legali la difesa che i Collegi coinvolti metteranno in campo perché la tutela della professione e di chi la ri spetta e la difende con le sue azioni, sia garantita e non possa più essere messa in dubbio la professionalità e la deontologia degli infermieri”.
Questo il testo integrale della nota inviata ai Collegi.
I fatti di cronaca avvenuti nell'ospedale di Saronno hanno per l'ennesima volta coinvolto la nostra professione in una spirale di definizioni legate ai presunti delitti commessi che con l'infermieristica non hanno nulla a che fare.
Questa volta però a interrompere le azioni delittuose di un sedicente medico e di una sedicente infermiera è stata la denuncia di una vera infermiera che con estremo coraggio ha rifiutato di compiere le azioni che il medico voleva imporle e anzi lo ha querelato, salvando la vita di una paziente, ma subendo successivamente minacce fisiche e di eventuali ritorsioni.
In questo senso questa Federazione ha deciso di intervenire nella vicenda col doppio scopo di tutelare l'immagine professionale degli infermieri e la persona che ha permesso di scoprire i fatti delittuosi ed ha tempestivamente provveduto, tramite i suoli legali, a depositare presso il Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio un atto d'intervento (art. 90 e seguenti c.p.p.) al fine di assumere tutte le iniziative necessarie per tutelare la reputazione degli infermieri contro condotte che se accertate nel procedimento penale in corso sarebbero fonte di danni morali e materiali per tutta la categoria infermieristica.
Inoltre questa Federazione intende porre in essere ogni azione a tutela degli iscritti che hanno avuto il coraggio i denunciare i gravi fatti venuti a loro conoscenza.
Da questo momento quindi la Federazione Ipasvi affiancherà con azioni legali la difesa che i Collegi coinvolti metteranno in campo perché la tutela della professione e di chi la rispetta e la difende con le sue azioni, sia garantita e non possa più essere messa in dubbio la professionalità e la deontologia degli infermieri.
Cordiali saluti.
Barbara Mangiacavalli
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