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Martedì 06 DICEMBRE 2016
Malattie renali avanzate. Attivo all’Aou di Novara il Progetto Marea
È un modello organizzativo di ambulatorio multidisciplinare promosso dalla Rete Nefrologica Piemontese in collaborazione con la Rete dei Servizi di Dietetica. Si basa su una gestione integrata di pazienti con insufficienza renale severa nella quale sono coinvolti nefrologi, dietologo e dietista, psicologo.
Rallentare la progressione della malattia renale, posticipando così il ricorso alla dialisi, di migliorare lo stato nutrizionale, di ridurre i sintomi e le complicanze dell’uremia. È questo l’obiettivo del Programma Ma.Re.A. (malattia renale avanzata), un modello organizzativo di ambulatorio multidisciplinare promosso dalla Rete Nefrologica Piemontese in collaborazione con la Rete dei Servizi di Dietetica. Si tratta di una gestione integrata di pazienti con insufficienza renale severa nella quale sono coinvolti nefrologi, dietologo e dietista, psicologo.
Presso la Aou Maggiore della Carità di Novara è attivo dal 2014 grazie alla efficace collaborazione tra varie strutture ospedaliere ed universitarie: Nefrologia e Trapianto diretta dal Prof. Cantaluppi, Nefrologia e Dialisi diretta dalla Dr.ssa Chiarinotti, Dietetica e Nutrizione Clinica diretta dal Dr. D’Andrea e Psicologia Clinica diretta dalla Dr.ssa Cella.
Il Team vede il nefrologo impegnato nella gestione dell’iter diagnostico-terapeutico e della terapia farmacologica: durante le visite si valutano con il malato ed i familiari la scelta del tipo di dialisi più adatta, incentivando il trattamento domiciliare. Per coloro che sono idonei viene inoltre attivato il percorso di immissione in lista trapianto, sia da donatore deceduto che da vivente, gestendo direttamente e attraverso un canale preferenziale l’esecuzione degli esami necessari.
Lo psicologo ha il compito di sostenere il paziente sul piano emotivo, favorendo il processo di elaborazione ed adattamento alla malattia, in previsione della dialisi o del trapianto.
“E’ innegabile – spiega l’Aou in una nota - che una parte fondamentale del successo di tale esperienza sia dovuta all’impegno importante in termini di tempo dedicato, alla professionalità del medico dietologo (Dott.ssa Protta) in collaborazione con la dietista (Dott.ssa Carrera) specificatamente formata, incaricate dell’impostazione di una dieta personalizzata, della sua gestione attraverso lo stretto monitoraggio e soprattutto del counselling nutrizionale atti a favorire l’aderenza alla prescrizione. La dieta ipoproteica risulta essere infatti il pilastro fondamentale della terapia conservativa della IRC (insufficienza renale cronica) e viene anche definita dalla NKF (national kidney foundation) come dietetica farmacologica. E’ evidente il vantaggio per la qualità di vita dei malati che possono far riferimento sempre agli stessi medici e alla dietista dedicata , in uno spazio di tempo ed ascolto dove instaurare quel rapporto di fiducia e confidenza che è fondamentale in tutte le patologie croniche”.
Da quando nel giugno 2014 è iniziata questa stretta collaborazione sono stati presi in carico oltre un centinaio di pazienti per i quali l’ingresso in dialisi è stato posticipato per un periodo medio di 17 mesi (per alcuni pazienti superiore ai 2 anni). “Non solo si procrastina la dialisi ma alcuni possono nel frattempo beneficiare di un trapianto pre-emptive (cioè senza mai iniziare la dialisi)”, spiega l’Aou evidenziando che il Programma Ma.Re.A. si è rivelato inoltre economicamente vantaggioso per il Sistema Sanitario “poiché la spesa per i pazienti in terapia conservativa risulta di gran lunga inferiore rispetto ai costi sostenuti per la dialisi”.
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