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Sabato 03 DICEMBRE 2016
Dal Forum Risk la denuncia dei chirurghi italiani: “Vogliamo essere coinvolti nelle scelte su standard, tecnologie e organizzazione”

Ieri incontro al Forum di Firenze sulle nuove frontiere della chirurgia. Emersa la “necessità di disciplinare la revisione della normativa dell’Accreditamento, la revisione degli standard minimi e massimi di strutture per singola disciplina, la valutazione del programma volumi ed esiti e la redazione di standard organizzativi, strutturali e tecnologici generali”.

Ieri nel corso dell’undicesima edizione del Forum Risk Managment in Sanità si è tenuta la sessione del Collegio Italiano dei Chirurghi. L’incontro avente come titolo “LE NUOVE FRONTIERE DELLA CHIRURGIA” ha visto coinvolti: Rodolfo Vincenti Presidente Fondazione Chirurgo e Cittadino, Luigi Presenti Presidente CIC, Pietro Forestieri Presidente Emerito CIC, Nicola Surico SIGO - Società Italiana Ginecologia ed Ostetricia, Carmelo Massimo Misiti SIA - Società Italiana di Artroscopia, Vittorio Creazzo SICCH - Società Italiana di Cardiochirurgia, Marcello Lucchese SICOB - Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità, Filippo La Torre SICCR - Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale, Marco Piemonte SIOeCheCF - Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia, Pierluigi Lelli Chiesa SIUP - Società Italiana di Urologia Pediatrica
 
I temi trattati hanno riguardato i Centri di riferimento e di eccellenza, le reti di chirurgia generale e gli standard ospedalieri.
 
Tra le criticità emerse:
- Necessità di disciplinare sulla revisione della normativa dell’Accreditamento
- Revisione degli standard minimi e massimi di strutture per singola disciplina
- Valutazione del programma volumi ed esiti
- Redazione di standard organizzativi, strutturali e tecnologici generali
 
Il Collegio Italiano dei Chirurghi, rappresentante della categoria chirurgica, in tutte le sue specialità denuncia uno scarso coinvolgimento della categoria, se non per poche realtà regionali per altro ancora in fase di redazione.
Il Collegio Italiano dei Chirurghi inoltre “chiede un maggiore coinvolgimento ai tavoli tecnici, nazionali e locali, per evitare che il progetto di riorganizzazione contenuto soprattutto nel D.M. 70 si esprima soltanto attraverso l’applicazione di pericolosi tagli lineari alla sanità a discapito della salute dei cittadini”.
 

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