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Giovedì 17 NOVEMBRE 2016
Emergenza-urgenza. “Con ecografie in Pronto soccorso diagnosi più precise e tempi ridotti del 50%”. Al via Congresso Simeu
La Società scientifica della medicina di emergenza-urgenza sbarca a Napoli per il consesso biennale e rimarca come “i tempi complessivi di permanenza dei pazienti nei ps sono in aumento. E la causa fondamentale di questo fenomeno non è l’incremento degli accessi impropri, ma lo stazionamento protratto nei ps dei pazienti già valutati e stabilizzati in attesa di ricovero”. IL PROGRAMMA
“Nei pronto soccorso italiani ogni anno si presentano circa un milione di pazienti con dolore toracico e altrettanti con difficoltà respiratorie. Recenti studi hanno dimostrato che grazie all’ecografia eseguita immediatamente in ps, dal medico d’urgenza, integrata con i metodi di indagine tradizionali, è possibile giungere alla diagnosi di patologie pericolose per la vita, come l’insufficienza cardiaca acuta, l’infarto, l’embolia polmonare e la rottura aortica, con maggiore accuratezza (fino ad oltre il 95%, contro l’80-85%) e soprattutto con riduzione dei tempi di indagine fino al 50%”. Con questo focus la La Società scientifica della medicina di emergenza-urgenza (Simeu) sbarca a Napoli per il X Congresso nazionale dal 18 al 20 novembre.
“L’indagine ecografica – rileva la Simeu - in urgenza consente infatti di “vedere” direttamente le alterazioni del cuore, dei polmoni e dei vasi sanguigni che provocano i sintomi accusati dai pazienti Se questa precede e affianca la valutazione tradizionale, con la visita, l’elettrocardiogramma, la radiografia del torace e gli esami di laboratorio, consente un netto miglioramento dell’efficacia delle cure, con inizio immediato della terapia corretta; lo stesso approccio consente di escludere le patologie più gravi e di limitare i tempi di permanenza in pronto soccorso dei pazienti con patologie minori”.
“I tempi complessivi di permanenza dei pazienti nei ps - rimarca la Simeu - sono in aumento, come rilevato dai dati del Ministero e da recenti inchieste giornalistiche; la causa fondamentale di questo fenomeno non è l’incremento degli accessi impropri, ma lo stazionamento protratto nei ps dei pazienti già valutati e stabilizzati in attesa di ricovero, che richiedono assistenza e cura e assorbono buona parte del tempo del personale. Sono solo due esempi di come stanno cambiando le professioni del medico e dell’infermiere di pronto soccorso e di quali possano essere le ricadute sull’organizzazione delle cure e sull’efficacia del servizio pubblico” .
L’edizione 2016 del Congresso, che si tiene ogni due anni, vuole fotografare “Il volto della Medicina di emergenza-urgenza” così come si presenta oggi, in una tappa del percorso di profondo cambiamento della professione, che sempre più si adegua agli standard internazionali. In un settore del servizio sanitario particolarmente delicato, in cui ci si confronta quotidianamente con i problemi del sovraffollamento, dell’aumento dei casi socio-sanitari e della necessaria riorganizzazione dei flussi ospedalieri e ospedale-territorio.
Il Congresso di Napoli: inaugurazione, sessioni e ricerche scientifiche.
L’evento che riunisce a Napoli tutta la comunità dei medici e degli infermieri della Medicina di emergenza-urgenza si aprirà ufficialmente con l’inaugurazione, venerdì 18 novembre, alle ore 17, che prevede due lectio magistralis: Fernando Schiraldi, già direttore della Medicina d’urgenza della Asl Na1 Centro, “La cultura della medicina di emergenza-urgenza” e Luca Gelati, già coordinatore infermieristico del Pronto soccorso della Ausl Modena, “Competenza infermieristica in emergenza-urgenza”. Seguirà la Tavola rotonda “Il Servizio sanitario nazionale e la medicina di emergenza-urgenza”, a cui parteciperanno esponenti politici locali e nazionali, Maria Pia Ruggieri, Presidente nazionale SIMEU e rappresentanti del mondo dell’emergenza sanitaria.
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