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Lunedì 07 NOVEMBRE 2016
Medici con l’Africa. Zaia: “Fiore all’occhiello del volontariato veneto”

l presidente della Regione ha partecipato alla presentazione del nuovo programma “Prima le mamme e i bambini” di “Medici con l’Africa-Cuamm. “Così si difende il diritto alla salute e si aiutano le persone a casa loro”, ha detto Zaia, assicurando all’organizzazione il sostegno da parte della Regione, anche attraverso l’invio diretto di mezzi e materiali,

“Se fossi Cornelia, la madre dei Gracchi, direi: ‘Ecco i miei gioielli’. ‘Medici con l’Africa’ sono il fiore all’occhiello del volontariato veneto,  una di quelle organizzazioni che ci rendono orgogliosi della nostra terra, perché dimostrano al mondo di che pasta siamo fatti”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, al Gran Teatro Geox di Padova, alla presentazione del nuovo programma “Prima le mamme e i bambini” di “Medici con l’Africa-Cuamm”, l’organizzazione non governativa di cooperazione sanitaria in Italia, nata a Padova nel 1950.

Di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Segretario di Stato vaticano card. Pietro Parolin, al ministro degli esteri Paolo Gentiloni, all’ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi, al vescovo di Padova mons. Claudio Cipolla e una platea di volontari, rappresentanti delle istituzioni, amici e sostenitori dell’organizzazione non governativa fondata da una medico vicentino, il professor Francesco Canova, da un prete padovano, don Luigi Mazzuccato, e da un vescovo cappuccino, mons. Girolamo Bortignon, il presidente Zaia ha reso omaggio all’esperienza del Collegio universitario per aspiranti medici missionari, diventato poi “Medici con l’Africa”. Oggi l’organizzazione non governativa è presente con ospedali, medici, infermieri e tecnici nei paesi più poveri dell’Africa subsahariana e impegnato in progetto ambizioso: “Prima le mamme e i bambini”, cioè assicurare 320 mila gravidanze e parti sicuri e combattere la mortalità infantile in 7 paesi, con un piano quinquennale di assistenza ed educazione sanitaria.

“Il Cuamm non poteva che nascere in una regione come questa – ha dichiarato Zaia, intervistato dal giornalista Piero Badaloni - dove un cittadino su 5 fa volontariato, dove la sanità è storicamente un bene universale e collettivo, dove si è strutturato un modello socio-sanitario che ha consentito di progettare un sistema universalistico di cure. Noi veneti siamo fatti così, quando c’è un problema ci rimbocchiamo le maniche e per affrontarlo e risolverlo, senza aspettare aiuti da altri. Ricordo che proprio ieri abbiamo dato l’ultimo saluto a Tina Anselmi, una grande donna veneta prestata alle istituzioni, che - guarda caso – è stata artefice negli anni ’70 dell’istituzione del servizio sanitario nazionale”, ha aggiunto il governatore.

“Ringrazio tutti i volontari veneti per la competenza, la generosità e la capacità di guardare lontano di cui danno prova, a cominciare a don Dante Carraro, vera anima dell’organizzazione: è un medico ‘contagioso’ per il suo sorriso e il suo entusiasmo, l’unico caso di contagio positivo che io conosca”, ha scherzato Zaia, assicurando ai “Medici con l’Africa’ continuità di sostegno da parte della Regione Veneto, anche attraverso l’invio diretto di mezzi e materiali, come la recente spedizione in Sierra Leone di un attrezzato laboratorio di analisi, messo a disposizione dei medici del Cuamm, impegnati a debellare l’epidemia di Ebola.

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