quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 25 OTTOBRE 2016
Dolore cronico. Colpisce oltre 15 milioni di italiani. Simg: “Formiamo medici famiglia per migliorare assistenza”

Finita la prima Scuola di Alta Formazione dedicata esclusivamente agli MMG. Nel nostro Paese oltre 3 milioni di malati hanno bisogno di cure complesse e un terzo di loro necessità di terapie palliative. Claudio Cricelli: “Con questi nuovi percorsi didattici vogliamo contribuire alla riorganizzazione delle cure primarie del nostro sistema sanitario nazionale”.

I medici di medicina generale italiani sono sempre più in prima linea nella cura e assistenza agli oltre 15 milioni di persone che nel nostro Paese sono colpite da dolore cronico. Oltre 3 milioni di malati hanno bisogno di cure complesse e un terzo di loro necessita di cure palliative. Si è appena conclusa la prima Scuola di Alta Formazione in Cure Palliative e Terapia del Dolore avviata dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg). Il corso ha visto la partecipazione di 30 camici bianchi da tutta Italia. I risultati saranno presentati al 33° Congresso Nazionale della Simg che si svolge a Firenze dal 24 al 26 novembre, dove verranno premiati i migliori tre Progetti operativi presentati dai Discenti.
 
“La scuola è solo l’ultimo atto di un processo iniziato oltre sette anni fa - ha dichiarato Claudio Cricelli Presidente Nazionale Simg -. La nostra Società Scientifica è stata infatti antesignana del processo di riorganizzazione delle cure primarie. Vogliamo dare il nostro contributo per creare la figura del medico di medicina generale 'con interessi disciplinari speciali' sul modello di quella già attiva nel Regno Unito e in altri Paesi. Per questo stiamo avviando nuovi percorsi didattici per tutti i professionisti”.
 
“Il progetto della scuola è stato preso ad esempio e citato dal Ministero della Salute nel suo Piano Nazionale della Cronicità - afferma Pierangelo Lora Aprile, Segretario Scientifico della Simg -. Il nostro obiettivo è quello di aumentare le competenze di alcuni medici di famiglia e non solo quelle specifiche nel campo della Terapia del Dolore e delle Cure Palliative, ma anche quelle relative al management e alla governance. Per questo abbiamo stilato una job description dettagliata che stabilisce quali sono le singole attività di competenza e il dimensionamento del carico di lavoro”.
 
Sempre sul tema della gestione dei malati con bisogni di cure palliative, prossimamente prenderà il via Demetra, progetto di ricerca promosso da Fondazione Floriani e Fondazione G. Berlucchi onlus, a cui hanno aderito il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore della Sanità, l’Università di Milano, l’Istituto Mario Negri, il Policlinico A. Gemelli e il Centro Collaborativo WHO dell’Istituto Oncologico Catalano di Barcellona.
 
“Tra le numerose linee di attività, Demetra svilupperà Studi Osservazionali multicentrici con l’obiettivo di studiare il percorso dei malati cronici complessi con bisogni di cure palliative nell’ambito delle Cure Primarie e delle Reti locali di Cure Palliative - sottolinea Gianlorenzo Scaccabarozzi, Direttore Scientifico di Demetra -. In stretta collaborazione con Fondazione SIMG saranno coinvolte due Unità di ricerca, a Trento e in provincia di Treviso, dove si valuteranno gli effetti del coinvolgimento dei medici di medicina generale con particolare interesse nell’identificazione precoce dei malati e nel loro percorso di cura”.
 
“Il nostro servizio sanitario è uno dei migliori al mondo ma ha bisogno di alcuni cambiamenti - ha affermato Walter Ricciardi, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità nella sua lectio magistri che si è tenuta durante la Scuola di Alta Formazione della Simg -. Dobbiamo riuscire a garantire a tutti i pazienti la migliore assistenza possibile ma al tempo stesso anche la sostenibilità. La riorganizzazione delle cure primarie è un punto fondamentale di questo processo. Se riusciamo a formare dei medici in grado di lavorare in rete e medici di medicina generale particolarmente competenti possiamo, come si afferma nel Piano Nazionale della Cronicità, ridurre i costi del Servizio sanitario, evitare spesso inutili consulenze, abbattere le liste di attesa, favorire una diffusione delle conoscenze nelle rispettive materie tra i medici di medicina generale, anche attraverso l’istruzione e la formazione sul campo. Questo principio vale a maggior ragione in un’area terapeutica dedicata alla gestione del dolore cronico e delle cure palliative nella quale si concentrano i maggiori costi per il Ssn”.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA