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Mercoledì 12 OTTOBRE 2016
Saitta (Regioni): “Su spesa farmaceutica serve un Patto nazionale. Costi per innovativi mettono a rischio universalismo”
Per il coordinatore della commissione sanità delle Regioni. “In gioco è l’universalità del sistema sanitario” e il problema è il maggior costo dei farmaci innovativi. “Siamo preoccupati di trovarci di fronte a una domanda nuova che non possa essere soddisfatta se non si ripensa il modello della governance affrontando ad esempio temi come quello prezzo-volume dei farmaci”.
“Serve un Patto nazionale sulla sanità, in particolare sulla spesa farmaceutica, soprattutto per quanto riguarda i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) e i farmaci innovativi”. A lanciare la proposta è Antonio Saitta, coordinatore della commissione sanità della Conferenza delle Regioni (assessore alla Sanità della Regione Piemonte), intervenendo ad un convegno nazionale promosso sul “Rapporto sui costi assistenziali e sui Pdta delle patologie più rilevanti nella Regione Piemonte”.
“In gioco è l’universalità del sistema sanitario. Va garantita una sanità non solo sostenibile economicamente ma universale”. Il problema è il maggior costo dei farmaci innovativi, e per Saitta anche quando si parla di farmaci, serve “un grande patto nazionale, non solo tra Regioni e Stato ma fra tutto il mondo della sanità”, comprese le case farmaceutiche, “in cui ciascuno dica cosa può fare in difesa del servizio”.
Saitta esprime “preoccupazione per il particolare momento politico legato alle scadenze finanziarie. È fondamentale – aggiunge Saitta - che sia posta grandissima attenzione al finanziamento del sistema ma contemporaneamente anche alla copertura dei nuovi Lea e alla stabile copertura degli oneri connessi ai farmaci innovativi”.
Saitta sottolinea che “la situazione richiede una risposta che non può essere oggetto di un rimpallo fra Governo e Regioni”, evidenziando anche la necessità di “occuparsi in questa fase del tema del rinnovo dei contratti dei lavoratori del sistema sanitario” e di definire “entro l'anno una nuova governance sulla farmaceutica, con l'Aifa che torni a fare da regolatore.
“Come Regioni – afferma Saitta - siamo preoccupati di trovarci di fronte a una domanda nuova che non possa essere soddisfatta se non si ripensa il modello della governance affrontando ad esempio temi come quello prezzo-volume dei farmaci”.
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