quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 06 OTTOBRE 2016
Malattie cardiovascolari e testosterone esogeno. Il rischio è minimo

Una panoramica delle revisioni sistematiche suggerisce solo un piccolo ma significativo aumento del rischio di eventi cardiovascolari associati con il testosterone esogeno, ovvero assunto nell’ambito di una terapia. Come riportato su Lancet Diabetes and Endocrinology, il team di ricerca ha setacciato i motori di ricerca specializzati PubMed, MEDLINE, Embase, Cochrane Collaboration Clinical Trials, ClinicalTrials.gov, e il sito della FDA.

(Reuters Health) –  Una panoramica delle revisioni sistematiche suggerisce solo un piccolo ma significativo aumento del rischio di eventi cardiovascolari associati con il testosterone esogeno, ovvero assunto nell’ambito di una terapia. Come riportato su Lancet Diabetes and Endocrinology, il team di ricerca ha setacciato i motori di ricerca specializzati PubMed, MEDLINE, Embase, Cochrane Collaboration Clinical Trials, ClinicalTrials.gov, e il sito della Food and Drug Administration.
 
In ultima analisi, su quasi 30 mila abstract e quasi mille documenti, i ricercatori hanno identificato sette recensioni e metanalisi di studi randomizzati e controllati (RCT) da includere nel loro studio. Per valutare la qualità metodologica di ogni revisione è stata usata la lista di controllo AMSTAR (uno strumento di misurazione per valutare le revisioni sistematiche).

I risultati
Sei dei sette studi non hanno mostrato alcuna associazione significativa tra testosterone esogeno ed eventi cardiovascolari. Due hanno mostrato un aumento del rischio nel sottogruppo analisi di testosterone orale e in uomini over 65 durante il primo anno di trattamento. Una metanalisi ha mostrato una significativa associazione tra testosterone esogeno ed eventi cardiovascolari negli uomini dai 18 anni in su.

I commenti
G. Caleb Alexander
, della Johns Hopkins University School of Health, autore senior dello studio, ha spiegato che “finché continueranno a esserci questi studi, l’associazione tra testosterone esogeno e rischio cardiovascolare continuerà ad essere dibattuta, e il nostro lavoro mette in evidenza che anche le recensioni sistemiche possono produrre un conflitto e, a volte, confondere le prove”. Per ora, Alexander consiglia che gli operatori sanitari rendano i pazienti consapevoli dei rischi di eventi cardiovascolari al momento di decidere se avviare, o continuare, la terapia di testosterone. In quel momento non sono raccomandati ulteriori screening per i fattori di rischio cardiovascolare.

In un’intervista telefonica, Andrew M. Freeman del Nation Jewis Hdealth Center di Denver, che co-presiede il gruppo di lavoro su Nutrizione e Stili di vita dell‘American College of Cardiology ha detto: “Anche se gli autori non hanno scoperto un nuovo campo, hanno fatto un grande lavoro di revisione delle migliaia di documenti sulla terapia sostitutiva del testosterone e su grandi eventi cardiovascolari avversi individuando i migliori studi su cui basare le loro conclusioni”.

Fonte: Lancet Diabetes Endocrinol 2016

David L. Levine

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

© RIPRODUZIONE RISERVATA