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Mercoledì 05 OTTOBRE 2016
Diabete. Chi ha un lavoro precario rischia di più
Uno studio britannico ha rilevato che tra chi ha un posto di lavoro precario si registra un tasso di diagnosi superiore del 19% rispetto a quello delle persone con un posto di lavoro sicuro. La percentuale, benché notevole da un punto di vista generale, rappresenta però per i gli stessi ricercatori un “modesto aumento del rischio.” Lo studio, comunque, non è stato in grado di dimostrare il rapporto causale fra incidenza di diabete e precarietà lavorativa.
(Reuters Health) - Le persone preoccupate di perdere il posto di lavoro possono avere più probabilità di ricevere una diagnosi di diabete. In uno studio britannico il campione con un posto di lavoro precario ha infatti fatto registrare un tasso di diagnosi superiore del 19% rispetto quello delle persone con un posto di lavoro sicuro. La percentuale, benché notevole da un punto di vista generale, per i ricercatori rappresenta un “modesto aumento del rischio.” Lo studio, comunque, non è stato in grado di dimostrare il rapporto causale fra incidenza di diabete e precarietà lavorativa.
Jane Ferrie e colleghi, della University of Bristol e della University College di Londra, hanno raccolto dati da 19 studi che hanno coinvolto un totale di 140.825 adulti in Stati Uniti, Australia ed Europa. Al momento dell’arruolamento, i partecipanti erano impiegati e avevano il diabete. All’inizio, è stato chiesto loro se avessero paura di perdere il lavoro di lì a qualche annpo. A seconda dello studio, dal 6 al 40% degli intervistati ha risposto di sì, di temere per il proprio lavoro. Nei successivi 10 anni, in media, il tasso annuale di nuovi casi di diabete negli studi è variato da circa 9 ogni 10.000 partecipanti a circa 85 ogni 10.000.
Le persone che hanno riferito di precarietà del lavoro all’inizio dello studio hanno avuto il 19% di probabilità in più di ricevere una diagnosi di diabete durante il periodo di follow-up, dopo l’aggiustamento statistico in base a sesso ed età. Quando i ricercatori hanno limitato la loro analisi ai 15 studi con i dati su altri fattori – oltre l’età e il sesso che potrebbero influenzare il rischio di una persona – la precarietà del lavoro era ancora legata a un rischio del 12% più elevata per la diagnosi di diabete.
Le conclusioni
La precarietà del lavoro è già stata collegata con un più alto indice di massa corporea (BMI). Precedenti studi hanno anche scoperto che le persone con precarietà del lavoro mostrano un aumento del rischio di infarti e decessi correlati a problemi di cuore. Un alto indice di massa corporea è infatti un fattore di rischio per il diabete, che a sua volta è un fattore di rischio per le malattie cardiache. Lo stress correlato al lavoro può indurre la gente a mangiare troppo e indulgere su altri comportamenti non salutari, così come gli ormoni dello stress possono promuovere direttamente l’aumento di peso. In ultima analisi, ognuno di questi fattori potrebbe contribuire ad un aumento del rischio per il diabete.
“Le persone non dovrebbero essere troppo preoccupate per i risultati, anche se lo studio ha esaminato il rischio di diabete in un campione assai numeroso – commenta Jane Ferrie Tutto questo, comunque, conferma la necessità di un migliot approccio di salute a livello di popolazione e di ridurre l’esposizione delle persone alla precarietà del lavoro”.
Fonte: CMAJ 2016
Andrew M. Seaman
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
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