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Venerdì 16 SETTEMBRE 2016
È morto Carlo Azeglio Ciampi, presidente emerito della Repubblica

Aveva 95 anni. Era stato presidente della Repubblica dal 1999 al 2006 e governatore di Bankitalia negli anni Ottanta. Dal 1993 al 1994 fu il presidente del Consiglio di un governo tecnico di transizione, il primo premier non parlamentare della storia della Repubblica. Nel 1996 divenne ministro del Tesoro e guidò l’Italia verso la moneta unica europea.

“Un grande italiano”, “Un grande servitore delle istituzioni”, “Testimone dei valori della Costituzione”. Queste alcune delle definizioni con cui i presidenti della Regioni stanno ricordando in queste ore Carlo Azeglio Ciampi, ex presidente della Repubblica morto oggi a Roma. Aveva 95 anni.

Prima di diventare il 10° presidente della Repubblica, dal 1999 al 2996, era stato governatore della Banca d'Italia dal 1979 al 1993, presidente del Consiglio dei ministri (1993-1994), Ministro del tesoro e del bilancio e della programmazione economica (1996-1997), quindi Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica (1998-1999). In particolare, è stato il primo presidente del Consiglio e primo capo dello Stato non parlamentare nella storia della Repubblica.

Fu lui, infatti, ad essere scelto per guidare il Governo italiano fuori dalle macerie di Tangentopoli. Nel maggio del 1999 fu invece eletto, in prima votazione, decimo presidente della Repubblica Italiana, nonché secondo ex governatore della Banca d'Italia eletto al Quirinale, dopo Luigi Einaudi nel 1948.

Fu Ciampi, tra le altre cose, a ripristinare, nel 2001, la festività della Repubblica del 2 giugno, che negli anni ’70 era stata spostata alla prima domenica di giugno, dunque in un giorno già festivo. “È un festa in cui ci stringiamo tra noi, forti dei valori, degli ideali che ci uniscono”, affermava Ciampi nel suo messaggio in occasione della Festa della Repubblica del 2002. “I giardini del Quirinale saranno aperti a tutti. Spero che in tante città d'Italia i palazzi pubblici, i municipi si aprano ai cittadini, perché questa è la festa di ogni città, di ogni paese, anche il più piccolo”.

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