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Lunedì 25 LUGLIO 2016
Fibrillazione Atriale. Edoxaban efficace per chi ha avuto già un attacco ischemico
Edoxaban, anticoagulante orale (NOACs) inibitore del fattore Xa, sarebbe efficace quanto warfarin, e forse più sicuro, nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) e precedente ischemia cerebrale o attacco ischemico transitorio (TIA).
(Reuters Health) - Edoxaban, anticoagulante orale (NOACs) inibitore del fattore Xa, sarebbe efficace quanto warfarin, e forse più sicuro, nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) e precedente ischemia cerebrale o attacco ischemico transitorio (TIA). È quanto emerge dai risultati dello studio ENGAGE AF-TIMI48. Il rischio di recidiva di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale e pregressa ischemia cerebrale o TIA può essere molto elevato, fino ad arrivare al 10% l’anno e per questi pazienti rimane aperta la questione se debbano essere trattati con warfarin o con i NOACs.
Lo studio
Il team guidato da Natalia S. Rost del Massachussetts General Hospital di Boston ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di edoxaban, assunto una volta al giorno, rispetto a warfarin, in uno studio condotto su quasi 6.000 pazienti con fibrillazione atriale e una storia di ictus ischemico o TIA. I dati dello studio hanno evidenziato che il rischio di ictus o eventi embolici sistemici non era significativamente differente tra i pazienti trattati rispettivamente con l’anticoagulante tradizionale, il warfarin, e i nuovi anticoagulanti orali come edoxaban, anche se non avevano precedenti ischemici.
Le evidenze
Un dosaggio più elevato di edoxaban è stato associato ad un rischio significativamente ridotto di emorragia cerebrale rispetto al trattamento con warfarin (0,62% vs 1,09%, p=0,02), così come risultavano ridotti tutti gli episodi di sanguinamento. “I pazienti con fibrillazione atriale e precedente ictus ischemico o TIA sono ad alto rischio di tromboembolia recidivante e sanguinamento – concludono i ricercatori – lo studio evidenzia che una dose elevata di edoxaban è altrettanto efficace e più sicura del warfarin, indipendentemente dalla presenza o meno di pregressi eventi ischemici cerebrali”. Secondo quanto riportato da John Cairns della University of British Columbia di Vancouver, i risultati di questa ampia ricerca sono coerenti con i dati di precedenti indagini condotte sugli altri NOACs, sebbene differenziare i diversi NOACs disponibili sia piuttosto difficile, in quanto mancano studi di confronto diretto tra i diversi farmaci. Questo studio ha comunque reso possibile scegliere tra i nuovi anticoagulanti orali quello più favorevole per il paziente con fibrillazione atriale.
Fonte: Stroke 2016
Will Boggs MD
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
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