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24 LUGLIO 2016
Sincope. Dal Canada un questionario per i medici del pronto soccorso. Ecco quando è il caso di ricoverare il paziente
E’ canadese il più grande studio mai condotto per stabilire se dietro uno ‘svenimento’ si celi o meno un grave problema di salute ed ha portato alla realizzazione di un questionario a nove punti, il Canadian Syncope Risk Score. Secondo gli autori questo strumento di screening sarà di grande utilità ai medici del pronto soccorso, che saranno facilitati nella dimissione rapida dei pazienti a basso rischio, riducendo così affollamento e tempi d’attesa
I pronto soccorso sono pieni di persone che hanno presentato una sincope. Ma quand’è che uno ‘svenimento’ è veramente spia di un problema serio e quando invece rappresenta una condizione non preoccupante? Per rispondere a questa domanda un gruppo di ricercatori dell’Ottawa Hospital Research Institute ha messo a punto uno strumento basato su 9 semplici domande che secondo gli autori potrebbe aiutare i medici del pronto soccorso ad individuare quali sincopi sono manifestazione di problemi seri.
La sincope è una condizione che interessa almeno il 35-40% delle persone nel corso della vita; tuttavia solo in un paziente su 10 di quelli che si recano in pronto soccorso, questa condizione è sintomo di un problema potenzialmente serio. Attraverso questo strumento di screening messo a punto dai ricercatori canadesi, i medici di pronto soccorso potranno ora prevedere il rischio che un paziente ha di presentare un’aritmia, un infarto o morte improvvisa entro un mese dall’episodio sincopale.
“Le sincopi rappresentano un vero problema – sostiene Venkatesh Thiruganasambandamoorthy, emergentista presso l’Ospedale di Ottawa – e il modo in cui questi pazienti vengono valutati varia molto da un ospedale all’altro ma anche da un medico all’altro. Ci auguriamo che questo strumento di screening sia d’aiuto per migliorare e uniformare la valutazione di questi pazienti e per individuare le condizioni potenzialmente fatali alla base di uno svenimento”. Uno strumento utile anche per capire quali pazienti hanno veramente bisogno di un ricovero e quali possono invece essere rimandati a casa, senza permanere ore e ore in pronto soccorso. “Questo strumento – afferma Thiruganasambandamoorthy - potrà consentire di dimettere rapidamente dal pronto soccorso i pazienti a basso rischio, contribuendo così ad evitare inutili intasamenti e ad accorciare i tempi d’attesa per la valutazione degli altri pazienti”.
Per lo studio pubblicato su Canadian Medical Association Journal sono stati presi in esame 4.030 casi di sincope, studiati presso 6 pronto soccorsi canadesi; tra tutti questi, 147 pazienti hanno presentato un grave evento nell’arco del mese successivo alla dimissione.
Secondo i ricercatori canadesi sono 8 i fattori da tener presente nella valutazione del rischio di questi pazienti e che sono stati incorporati nel questionario di screening. Tra questi, la predisposizione alla sincope vaso-vagale (essere svenuti dopo aver soggiornato a lungo in piedi, in un luogo caldo o affollato, aver provato una paura, dolore o un’emozione intensa), la predisposizione a patologie cardiache, rilevazione di pressione sistolica inferiore a 90 o superiore a 180 mmHg in pronto soccorso, alterazioni elettrocardiografiche (asse del QRS inferiore a -30° o superiore a +100°, durata del QRS superiore a 130 msec, intervallo QTc superiore a 480 msec), diagnosi nel dipartimento d’emergenza di sincope cardiaca o di sincope vaso-vagale, o livelli di troponina superiori al 99° percentile per la popolazione normale. Il rischio di un evento indesiderato grave entro i 30 giorni successivi alla sincope va, secondo gli autori, dallo 0,4% di chi totalizza un punteggio di -3, all’83,6% di chi presenta un punteggio di 11.
I pazienti con punteggio a -3 a 0 sono considerati a basso rischio, quelli da 1 a 3 a rischio intermedio, da 4 a 5 a rischio alto e da 6 a 11 a rischio altissimo.
Il questionario delle sincopi (Canadian Syncope Risk Score) è al momento in fase di validazione presso tutti i pronto soccorso canadesi, grazie ad un finanziamento del Canadian Arrhythmia Network. Una volta completata questa fase verrà reso disponibile online o come ‘app’.
Maria Rita Montebelli
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