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Giovedì 14 LUGLIO 2016
Sindacati. Anaao prima e in crescita per la dirigenza. Cgil al vertice del comparto Sanità ma perde quasi 7mila deleghe
Pubblicati dall’Aran i primi dati relativi all’accertamento della rappresentatività sindacale per il triennio 2016-2018. Crescono le deleghe per l’Area sanità, mentre scendono quelle del comparto con grossi cali per Cgil, Cisl e Uil che in ogni caso occupano però sempre i primi tre gradini del podio. Ma i dati sono ancora provvisori. ACCERTAMENTO RAPPRESENTATIVITÀ SINDACALE 2016-2018
L’Aran ha proceduto all’accertamento della rappresentatività sindacale per il triennio 2016-2018. I dati sono ancora provvisori ma ciò che emerge con maggior forza è che gli iscritti nell’area della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria gli iscritti aumentano dell’8% in controtendenza con i dati del 2013-2015 che invece segnalavano un ‘abbandono’ del sindacato medico. Calano invece le deleghe per il comparto sanità.
Dirigenza medica
In totale gli iscritti ai sindacati della dirigenza medica crescono dell’8%: erano 72.689 e ora sono 79.324. L’Anaao, resta comunque il maggior sindacato medico, e passa dalle 14.728 deleghe del 2013-2015 alle 18.542 e la sua rappresentatività passa dal 20,26% al 23,38%.
La Cimo passa invece da 8.567 deleghe a 8.748 ma cala la sua rappresentatività passando dall’11,79% alll’11,03. Al terzo posto troviamo la Fassid che ha visto crescere le sue deleghe da 5.436 a 8.553 con una rappresentatività che sale dal 7,48% al 10,78%.
Al quarto posto si trova invece l’Aaroi-Emac con 7.787 deleghe e il 9,82% di rappresentatività (aumentano deleghe ma scende rappresentatività). Stesso trend dell’Aaroi per la Cgil Medici (deleghe passano da 7.198 a 7.383 ma rappresentatività cala: dal 9,9% al 9,31%).
A seguire c’è FVM che vede scendere le deleghe (5.881 contro 5.999 e rappresentatività che era dell’8,25% ed ora del 7,41%). In discesa anche la Fesmed (4.680 deleghe contro le 5.106. E con rappresentatività che dal 7% scende al 5,9%). In discesa anche la Cisl medici che conta 4.617 deleghe contro le precedenti 5.378).
Cali anche per Anpo e Uil che sono gli ultimi sindacati a raggiungere la quota del 5% per potersi sedere al tavolo delle trattative.
Comparto Sanità.
Se per l’area della dirigenza medica le deleghe sono in crescita invece per il comparto Sanità esse scendono rispetto all’ultima rilevazione 2013-2015. Per il 2016-2018 le deleghe totali sono 275.913 contro le 278.810.
In testa si conferma la Fp Cgil con 67.461 deleghe e il 24,45% di rappresentatività Il numero però segnala un calo netto . Le deleghe Cgil nel 2013-2015 erano 74.270 e la rappresentatività era del 26,6%.
In seconda posizione si conferma la Cisl Fp con 66.070 deleghe e rappresentatività al 23,95%. Anche in questo caso il calo è vistoso. Nel 2013-2015 la Cisl Fp contava 71.566 deleghe e rappresentatività al 25,67%.
Al terzo posto c’è la Uil Fpl con 48.903 deleghe per il 2016-2018 e una rappresentatività al 17,72%. Anche la Uil fa segnare numeri in discesa (le deleghe nel 2013-2015 erano 46.915).
Al quarto posto si trova la Fials con 26.195 deleghe, (poco meno delle 26.401 deleghe del 2013-2015).
Sale al quinto posto il Nursind che invece in controtendenza cresce di molto le sue deleghe che nel 2016-2018 sono 19.864 contro le 14.809 della precedente rilevazione.
Scende al sesto posto la FSI che aumenta però anche lei le deleghe che arrivano a 16.177. In crescita anche il Nursing up.
Accertamento è però provvisorio. L'articolo 9 del CCNQ per la definizione dei comparti di contrattazione e delle relative aree dirigenziali sottoscritto il 13 luglio 2016 prevede che, entro trenta giorni dalla firma dello stesso, le Organizzazioni sindacali del Comparto Funzioni Centrali, del Comparto Istruzione e ricerca, dell'Area Funzioni centrali e dell'Area Istruzione e ricerca possono dare vita a nuove aggregazioni associative cui imputare le deleghe delle quali risultino titolari, purché il nuovo soggetto succeda effettivamente nella titolarità delle deleghe che ad esso vengono imputate. Inoltre, l'art. 11 del medesimo contratto consente alle organizzazioni sindacali che si avvalgano della suddetta facoltà di modificare la Confederazione di riferimento. Pertanto, il presente accertamento della rappresentatività relativo al triennio 2016-2018 ha carattere provvisorio per i suddetti comparti ed aree, nonché per l'individuazione delle Confederazioni sindacali rappresentative ai sensi dell'art. 43, comma 4, del d.lgs. n. 165 del 2001.
L'accertamento definitivo sarà effettuato a seguito della verifica degli eventuali mutamenti associativi posti in essere dalle OO.SS. che si avvarranno delle citate facoltà di cui agli articoli 9 e 11 del CCNQ 13 luglio 2016.
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