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Martedì 12 LUGLIO 2016
UK. Altra tegola per il NHS. Giovani medici bocciano nuovo contratto. Il 58% dice no
Questo il risultato del referendum sull’intesa raggiunta, dopo mesi e mesi di scioperi, tra Jeremy Hunt e BMA sul rinnovo del contratto degli juniores. E ora si apre un difficilissimo periodo per il NHS, per i medici e per i cittadini inglesi, riuscirà Theresa May a conciliare le parti e a far fronte ad una realtà anche per lei incontrovertibile non si possono fare le nozze con i fichi secchi ed il NHS è ormai a secco di risorse finanziarie ed umane.
Nel referendum del 6 luglio sull’accordo per il nuovo contratto dei giovani medici, il 58% ha votato contro l'accordo, solo il 42% ha votato a favore, l'affluenza è stata del 68%.
La democrazia referendaria ribalta l’intesa raggiunta, dopo mesi e mesi di scioperi, tra Jeremy Hunt e BMA sul rinnovo del contratto degli juniores.
La pretesa che questo contratto valga per un lavoro di sette giorni su sette, ha minato la fiducia dei "medici in formazione" che già forniscono cure d'emergenza ogni giorno e con meno medici che vengono assunti. Aumentando le ore di lavoro l’intesa non può essere accettata. Inoltre i medici sanno che se non vengono aumentati gli impiegati dei servizi ausiliari e il personale supplementare, come infermieri, tecnici di radiologia e tecnici di laboratorio, l’andamento degli ospedali, anche dei reparti di chirurgia elettiva non migliorerà.
Il contratto prevede un nuovo e non ancora sperimentato sistema, in cui il carico di lavoro proposto appare elevato e risulta impraticabile.
Infine, ci sono due sfide legali in discussione presso l’alta Corte di Londra il cui giudizio era stato sospeso in attesa del referendum sul nuovo contratto: il contratto contiene una forte discriminazione contro le donne e pretende di essere applicato per legge.
Il Dr Johann Malawana, presidente della commissione giovani medici del BMA, ha lavorato duramente contro l'intransigente Jeremy Hunt, ma i suoi suggerimenti intorno a queste due questioni sono state respinti. Ieri si è dimesso da BMA dichiarando: “ Spero che una nuova squadra possa negoziare con rinnovata energia, e costringere il Governo ad un contratto giusto”.
Il voto negativo al contratto dei giovani medici è sintomatico di una forza lavoro medica esausta dal dover sopportare il peso di una mal congegnata riforma dall'alto verso il basso imposta dal governo. La maggior parte dei medici sono d'accordo con il governo che i servizi per acuti non funzionano perfettamente durante il fine settimana - loro stessi lavorano con le unghie e con i denti per tenerli in piedi, ma il contratto sette giorni su sette, senza nuove assunzioni mette a rischio la loro sicurezza e la sicurezza del paziente e questo non può essere accettato. Si sentono trattati come vittime delle riforme maldestre che penalizzano coloro che rinunciano a gran parte della loro vita per mantenere il SSN a galla senza alcuna prova che ciò abbia netti miglioramenti per i pazienti.
È frustrante essere in prima linea della forza lavoro NHS, vedere ciò che deve essere fatto, ma non essere in grado di farlo. L'atteggiamento di una successione di ministri della sanità ha ampliato il divario tra medici, infermieri, altri operatori sanitari e il Governo.
Jeremy Hunt ha affermato che se nel nuovo governo che si formerà con a capo Theresa May sarà sempre lui il ministro della salute, imporrà un nuovo contratto ai 54.000 medici in formazione nel NHS in Inghilterra.
Il Segretario di stato alla sanità ha anche detto che l'introduzione graduale del nuovo contratto sarebbe andata avanti come previsto da ottobre, al fine di passare dall'incertezza creata da una situazione di stallo tra lui e la British Medical Association - "una terra di nessuno che, se continua così, può solo danneggiare il NHS ".
Ha rifiutato inoltre di tenere ulteriori colloqui con il BMA, l'unione dei medici, sottolineando che tre anni di colloqui su nuovi termini e condizioni per i medici non erano riusciti a produrre un accordo finale.
Questo tentativo di screditare le organizzazioni sindacali mediche non fa presagire nulla di buono, anzi fa intravedere una vocazione autoritaria a tutto danno per il NHS.
Come si esprimerà l’Alta Corte di Londra? Il giudizio è atteso a breve.
Hunt, ha inoltre dichiarato, che la vertenza è iniziata lo scorso settembre ed ha dovuto minacciare di imporre il contratto per legge se non fosse stato raggiunto un accordo, ha detto anche che è stata una decisione difficile, ma che aveva dovuto prenderla come "l'unico modo per porre fine a questa situazione di stallo" proprio nel momento in cui siamo alle prese con le enormi conseguenze di Brexit e lasciare l'Unione europea".
Imedici anziani hanno avvertito il Governo che l'imposizione del contratto ridurrà piuttosto che aumentare il numero di neolaureati medici che scelgono di fare la loro carriera nel NHS inglese. Insomma si apre un difficilissimo periodo per il NHS, per i medici e per i cittadini inglesi, riuscirà Theresa May a conciliare le parti e a far fronte ad una realtà anche per lei incontrovertibile non si possono fare le nozze con i fichi secchi ed il NHS è ormai a secco di risorse finanziarie ed umane.
Grazia Labate
Ricercatore in economia sanitaria
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