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Giovedì 23 GIUGNO 2016
H16. Incontro dello Smi con la Commissione Salute della Ars: "No al taglio dei servizi per i cittadini, no a provvedimenti dai chiari profili di illegittimità"
Per lo Smi le conseguenze negative sarebbero evidenti sia per l’assistenza territoriale notturna, per l’abolizione del servizio assicurato dalle Guardie Mediche, ma anche diurna, per l’estromissione forzata dei medici di Continuità Assistenziale impiegati, ormai dal 2004, nelle ASP siciliane in varie attività svolte in regime di plus orario
Domani a Catania all'hotel Katana (alle ore 18) prosegue la road map di assemblee contro lo smantellamento della guardia medica notturna. Intanto, il 22 giugno si è svolta l’audizione del Sindacato Medici Italiani alla VI Commissione Parlamentare (Servizi Sociali e Salute) dell’Assemblea Regionale Siciliana. Appunto l'oggetto della convocazione sono state proprio le criticità legate a questa proposta di rimodulazione dei servizi di continuità assistenziale, come prospettata nell'Atto di Indirizzo licenziato dal Comitato di Settore sanita delle Regioni.
Lo Smi ha denunciato come la SISAC, l'organismo tecnico preposto alla trattativa per il rinnovo delle convenzioni della medicina generale, abbia recepito questa impostazione che porterebbe all'eliminazione del servizio di Guardia Medica notturna, dalle 24.00 alle 8.00, rinviando per le eventuali richieste di soccorso da parte dei cittadini, al servizio di 118. Questo modello noto come “ H16”, prevederebbe inoltre l’attività dei medici di Continuità Assistenziale nelle future Aggregazioni Funzionali Territoriali delle Cure Primarie.
"Le conseguenze negative - afferma lo Smi in una nota - sarebbero evidenti sia per l’assistenza territoriale notturna, per l’abolizione del servizio assicurato dalle Guardie Mediche, ma anche diurna, per l’estromissione forzata dei medici di Continuità Assistenziale impiegati, ormai dal 2004, nelle ASP siciliane in varie attività svolte in regime di plus orario".
"È bene ricordare - scrivono ancora dallo Smi - alcuni aspetti: in Sicilia sono impegnati nel servizio di assistenza notturna, per ogni turno, oltre 400 medici, diffusi nel territorio, impegnati nel soccorso dei 5 milioni di siciliani e a cui si associano per le reali emergenze circa 75 medici di Emergenza Sanitaria Territoriale, i quali resterebbero soli a fronteggiare le richieste inoltrate alla rete assistenziale, quindi con una riduzione della capacità assistenziale medica di circa l’80% rispetto all’attuale. Ciò comporterebbe inevitabilmente, anche in considerazione del mancato “triage” assicurato dalla Guardia Medica, l’intervento, anche inappropriato, dei medici del 118, ben dedicati invece alle reali emergenze sanitarie, specie con l’organizzazione, tuttora in corso, per le reti tempo dipendenti (Infarto- Stroke). Si è evidenziato anche come in Sicilia il servizio di Continuità Assistenziale effettui circa 1,5 milioni di prestazioni annue, ma di queste solo lo 0,5-1% vengono indirizzate verso i P.S. Con questo nuovo sistema, questo strategico filtro verrebbe meno".
Lo Smi siciliano ha, inoltre, sottolineato con forza (in linea con quanto fatto in sede di trattativa nazionale dal Segretario generale, Pina Onotri) come non sia possibile riformare l'assistenza medica sul territorio come definita dai LEA, dalla vigente Legge Balduzzi e dal Patto della Salute , con uno strumento improprio come il rinnovo di un accordo di lavoro. Se si proseguirà su questa strada, si ricorrerà alle autorità giudiziarie per gli evidenti profili di illegittimità.
Lorenzo Proia
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