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Giovedì 23 GIUGNO 2016
Convenzione Pediatri. Ecco la bozza della Sisac
Obbligo per i pediatri di operare all’interno delle Aft e della Uccp, nonché di aderire ai sistemi informativi regionali e nazionale. Studi aperti, attraverso modalità concordate, dal lunedì al venerdì nella fascia 8,00-20,00. Massimale stabilito in 880 assistiti. Il compenso forfetario annuo per ciascun assistito è di 83,87 euro, con 17,93 euro aggiuntivi annui per ciascun assistito al di sotto dei 6 anni di età. LA BOZZA
Prima regola per l’accesso e il mantenimento della Convenzione: operare obbligatoriamente all’interno delle nuove forme organizzative e aderire obbligatoriamente al sistema informativo (rete informatica e flussi informativi) di ciascuna Regione e al sistema informativo nazionale. Sono queste le condizioni “irrinunciabili” che la Sisac pone ai pediatri di libera scelta nella bozza di ACN discussa ieri a Roma.
Una bozza che ha già sollevato le critiche della Fimp, a cui si sono poi aggiunte quelle della Federazione Nazionale CIPe-SISPe-SINSPe e della Simpef. Al centro delle contestazioni, in particolare, la limitazione dei massimali, l'obbligo di operare nell’ambito delle Aft e della Uccp, e gli orari di apertura degli studi.
In particolare, nel corso dell'incontro, come poi ribadito in un comunicato stampa, il presidente della Federazione Nazionale CIPe-SISPe-SINSPe, Giuseppe Gullotta, ha espresso la contrarietà della Federazione a “a essere caricati di compiti e responsabilità in più senza un solo euro in più” e a “rinunciare a tutte le indennità che già ci vengono erogate a livello regionale per essere messe in discussione per creare le Aft , rimettendoci mediamente da 1500 euro al mese fino ad oltre 2.500 sempre al mese nelle Regioni con in piano di rientro , tutto il centro sud , isole comprese, con l'aggiunta di Piemonte e Liguria”. Ma la Federazione dice anche no “a subire passivamente la nomina a capetto di Aft da parte della Asl/Asp/Assl, cui si dovranno comunicare e motivare qualsiasi assenza, ferie comprese”.
Punto critico, per la Federazione, anche la previsione di “subire l'h12 dalle 8 di mattina alla 20 di tutti i giorni feriali (senza pausa pranzo per intenderci) con la possibilità addirittura che il capetto di Aft decida i nostri orari di studio e qualcuno sia costretto a lavorare più ore per ordine del capetto”. Gullotta contesta poi gli “obiettivi fittizzi”, e un contesto in cui “il capetto di Aft sarà l'unico interlocutore della Asl/Asp/Assl”, trasformando i pediatri in “dipendenti a tutti gli effetti e nella peggiore maniera”.
Contestato, dalla Federazione, anche il fatto di dovere “subire limiti alla garanzia di rappresentatività sindacale a tutti i livelli , rappresentatività garantita nella bozza solo per chi ha il comando dei numeri e consentirne di fatto il monopolio sindacale , impedendo un democratico confronto a tutti i livelli”, così come di “subire la possibilità” che i medici di famiglia, “se non scatta la zona carente, possano acquisire scelte di neonati, decretando di fatto l'inizio della fine della pediatria di famiglia”.
La Federazione Nazionale CIPe-SISPe-SINSPe si scaglia anche contro l’ipotesi di dovere “subire l'obbligo da parte del pediatra (gratuito per la Asl/Asp/Assl) di raccogliere ed inviare le informazioni alle Asl/Asp/Assl” e “di adotta, a spese del pediatra, ovviamente, tutte le misure necessarie, in conformità alle normative vigenti, per garantire il consenso informato, il trattamento, la conservazione e la sicurezza dei dati sensibili”.
E comunque, no della Federazione a “subire che il pediatra abbia l'obbligo di operare, gratis ovviamente, nell’ambito delle Aggregazioni Funzionali Territoriali e Unità Complesse delle Cure Primarie rispettando le cosiddette modalità organizzative concordate all’interno delle stesse”.
Gullotta, comunque, non è del tutto pessimista. “La Sisac – afferma infatti - ha comunque mostrato un atteggiamento di disponibilità al confronto e alla concertazione, per cui sono state calendarizzati tre incontri nel mese di luglio , il 13 e 14 e il 27, per poi riaprire eventualmente le trattative in settembre dopo la pausa estiva”.
Riunioni nel corso delle quali il Simpef si prepara a presentare un testo emendativo da presentare alla Sisac. “L'impressione – afferma in una nota il presidente Rinaldo Missaglia - è che si possa procedere per il giusto verso, anche se servono modifiche di sostanza di alcuni fondamentali punti dell’articolato convenzionale" che “appaiono oltre che punitive per la pediatria di famiglia, lesive anche dei diritti dei nostri assistiti".
Esemplificative sono, per Missaglia, “le norme proposte per la limitazione dei massimali di scelta che, se applicate come enunciate nella bozza di nuovo ACN, porterebbe in molte realtà regionali ad una rivoluzione del livello organizzativo: con pesanti ripercussioni sullo standard assistenziale, foriere probabilmente di ribellioni in capo alle famiglie dei piccoli assistiti, che in cospicua parte verrebbero private del diritto di orientare liberamente le proprie scelte sul proprio pediatra di fiducia". Su questo tema, spiega il presidente del Simpef, “il coordinatore Sisac è parso ricettivo ed è per questo che confidiamo in una inversione di rotta quando si tratterà di prevederlo nell'articolato".
Simpef, conclude Missaglia, “sente la responsabilità di predisporre il miglior impianto contrattuale che è necessario venga alla luce dopo troppi anni di impasse ed intende impegnarsi col massimo sforzo propositivo nel confronto con Sisac”.
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