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Mercoledì 22 GIUGNO 2016
Lombardia. Riforma sanità, ok del Consiglio alla seconda parte

Dopo l'approvazione un anno fa della prima parte di riforma che riguardava la governance del sistema, il testo varato ieri si occupa di salute mentale, dipendenze, autismo e sanità pubblica veterinaria. Resta ora una terza parte, riguardante farmacie, università, diabete, malattie rare e servizi necrofori.

E’ legge la seconda parte della riforma sociosanitaria della Regione Lombardia: il testo è stato approvato ieri dal Consiglio regionale con i sì della maggioranza e i no delle opposizioni (PD, Patto Civico, M5S).

Dopo l'approvazione un anno fa della prima parte di riforma che riguardava la governance del sistema, il testo varato ieri si occupa di salute mentale, dipendenze, autismo e sanità pubblica veterinaria, incluse le norme sui cani e gatti randagi.

“Su queste ultime – spiega un dispaccio dell’Ansa - l'Aula ha approvato alcuni emendamenti che hanno reintrodotto, dopo un confronto con le associazioni animaliste, alcune disposizioni presenti nella legge regionale finora vigente e che inizialmente non erano previste nel testo della riforma approvato dalla commissione, che affidava alla Giunta il compito di inserirle nei regolamenti. Nella legge sono così tornate le sanzioni da 150 a 900 euro a chi abbandona un animale, l'assegnazione alle Ats (le vecchie Asl) la funzione di prestare pronto soccorso a cani e gatti randagi ritrovati feriti o gravemente malati, fino alla stabilizzazione delle loro condizioni di salute; la tutela dei gatti randagi; obblighi per l'apertura al pubblico dei canili”.

Nel resto del testo, il cui relatore è stato Angelo Capelli (Ncd), “la legge assegna alle nuove Ats e ASST le competenze sulla salute mentale prima ripartite tra Asl e Aziende ospedaliere e istituisce un tavolo tra diversi soggetti per questa materia, oltre a riconoscere l'autismo come patologia emergente introducendo misure per la presa in carico di chi ne è affetto”.

Resta all'esame della commissione Sanità una terza parte della riforma, riguardante il ruolo delle farmacie, i rapporti con le università, la cura del diabete, le malattie rare e i servizi necrofori.

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