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Martedì 21 GIUGNO 2016
Sicilia. Codacons e Sbv: “La salute peggiora. Colpa dei fondi ridotti e della malasanità"

Per il Codacons e il Sindacato polispecialistico medici e strutture accreditate “i siciliani sono, di fatto, maltrattati da un sistema regionale che svela pesanti inefficienze a danno, soprattutto, di chi non può permettersi di rivolgersi alle strutture private".

“In Sicilia liste d' attesa che si allungano, fondi per l' assistenza sanitaria ridotti, crescita dei casi di malasanità e incremento del tasso di mortalità rispetto al resto d' Italia”. La denuncia arriva dal Codacons e da Sbv (Sindacato polispecialistico medici e strutture accreditate). “Nell' Isola – spiegano le due organizzazioni - vengono stanziati appena 23 euro all' anno a cittadino per erogare prestazioni in 15 branche specialistiche. Di questi 6,5 euro l' anno a cittadino (54 centesimi al mese) sono destinati a diagnosticare, curare, prevenire le malattie cardiovascolari. I budget destinati alle prestazioni sanitarie sono stati drasticamente ridotti negli anni, col conseguente abnorme aumento delle liste di attesa. Questa mancanza di erogazione delle prestazioni minime ed essenziali sul territorio regionale produce - dati rilevati dal Ministero della salute nel Rapporto e monitoraggio dei Lea - porta ad avere in Sicilia la maggior percentuale di ricoveri brevi: l' indicatore regionale è pari a 34,27, a fronte di un dato nazionale di 27,94. Vuol dire che in Sicilia vi sono 100 mila ricoveri in più rispetto al resto d' Italia”.

Ma a preoccupare il Codacons e Sbv è anche il tasso di mortalità: per malattie dell' apparato cardiovascolare, “il numero, ogni 100 mila abitanti, è di 182 rispetto a una media italiana di 159; in Sicilia la mortalità per cause cerebrovascolari è di 53 ogni 100 mila abitanti (37,7 in Italia). È evidente – concludono Codacons e Sbv - che così non si può continuare perché i siciliani sono, di fatto, maltrattati da un sistema regionale che svela pesanti inefficienze a danno, soprattutto, di chi non può permettersi di rivolgersi alle strutture private".

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