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Venerdì 17 GIUGNO 2016
Ospedale di Melfi, inaugurato nuovo punto nascita

L’Asp annuncia che sono in corso altri interventi e rassicura: "Non vi sarà nessuna chiusura e/o ridimensionamento dell’Ospedale di Melfi”. Evidenziata, tuttavia, “la difficoltà nel reclutamento del personale" determinate "dalla mobilità del personale verso la Puglia e la Campania, che hanno reso possibili le assunzioni prima bloccate dai piani di rientro”.

Tre nuove sale parto - una delle quali demedicalizzata - sono state inaugurate ieri mattina nell'ospedale di Melfi, alla presenza del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella e dell'assessore regionale alle Politiche della persona, Flavia Franconi. Dirigenti e personale sanitario hanno accolto i rappresentanti dell'esecutivo lucano, illustrando le caratteristiche ed i punti di forza del nuovo ed innovativo Punto nascita.

“L'intento – spiega una nota diffusa dalla Regione - oltre a quello di rendere sempre migliore il servizio offerto alle donne nella fase del travaglio, è quello di incrementare il numero dei parti nel nosocomio melfitano, che ad oggi si attesta intorno alle 450 nascite”.

Per i lavori nelle nuove sale parto è stato investito un milione di euro, “ma – spiega la nota - sono in corso altri interventi sull'intera struttura ospedaliera per un totale di spesa di circa dieci milioni di euro (per ristrutturazione reparti chirurgia, pediatria, neonatologia, ostetricia e locali 118, per adeguamento linee di distribuzione gas, sostituzione di quattro impianti elevatori, sistemazione parcheggio, costruzione eliporto e nuovo padiglione blocco sale operatorie e Utic, per la realizzazione di locali per nuova risonanza magnetica)”.

Quella di deospedalizzare nei colori, nei tratti, nelle caratteristiche strutturali l'ambiente delle sale parto, è la strada intrapresa dall'ospedale di Melfi, per far sentire la donna “a suo agio, nelle migliori condizioni possibili e in massima sicurezza”. Le nuove sale parto sono state realizzate in locali che ripropongono l'ambiente casalingo, con la maggior parte delle tecnologie nascoste in suppellettili. Per le fasi del travaglio e della nascita saranno utilizzati metodi il più possibile non farmacologici, andando verso la distrazione dal dolore attraverso musicoterapia, cromoterapia, e massaggi in poltrona. “Le donne resteranno sempre a contatto con l'ostetrica e con il personale medico, ed avranno la possibilità di ospitare anche un familiare”.

L’Azienda Sanitaria di Potenza, confermando le risorse per gli altri interventi in corso, ha quindi voluto ribadire in una nota che “non vi sarà nessuna chiusura e/o ridimensionamento dell’Ospedale di Melfi”. Ma evidenzia “la sola difficoltà nel reclutamento del personale in pediatria/neonatologia, ostetricia/ginecologia e anestesiologia”, determinate “dalla mobilità del personale verso la Puglia e la Campania che da poco hanno reso possibili le assunzioni prima bloccate dai piani di rientro”.

La Asp spiega che, dunque, che per le prime due attività (pediatria/neonatologia, ostetricia/ginecologia, ndr) sono in essere speciali convenzioni con il San Carlo di Potenza e con il Plesso Ospedaliero ‘Riuniti” di Foggia per rendere possibile la gestione delle ordinarie attività e delle emergenze/urgenze. Per gli anestesisti, merce rara in regione e fuori regione, si dovrà attendere l'esito del nuovo avviso pubblico e del concorso”.

La Asp conclude rassicurando infine i cittadini che “nessun Pronto Soccorso Attivo (P.O. Melfi, P.O. Villa D’Agri, P.O. Lagonegro) sarà chiuso, ma che sono previsti potenziamenti relativi a tutta l'area dell'emergenza/urgenza e ai Dipartimenti di Emergenza e Accettazione di I e II livello. Il lavoro della Direzione Strategica è tesa al miglioramento dei servizi e al potenziamento delle strutture sanitarie, rispettando normative e tempi, cercando di risolvere ogni criticità proveniente dall’assunzione del personale sanitario e rimanendo nell’ambito delle spese finanziarie previste”.

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