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Martedì 14 GIUGNO 2016
Asl di Viterbo avvia il percorso sociosanitario per i minori che hanno subito violenza
Il servizio va ad aggiungersi a un analogo percorso per le donne vittime di violenza, attivato lo scorso 8 marzo al Pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle. A settembre prevista l’attivazione di altri due percorsi per le vittime di bullismo e di omofobia, e il lancio di un programma di prevenzione sul territorio.
Dal 1° di luglio presso la Asl di Viterbo sarà operativo il percorso socio sanitario per il minore che ha subito violenza fisica, maltrattamento o violenza sessuale “Non Aver paura”. Il servizio prevede la presa in carico dal momento dell’accesso in ospedale fino alla dimissione e alla successiva attivazione delle risorse territoriali, con la pianificazione di un progetto individuale di intervento.
“’Non aver paura’ minori – spiega una nota della Asl - va ad aggiungersi a un analogo percorso per le donne vittime di violenza, attivato lo scorso 8 marzo al Pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle, alla presenza del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Entrambi i servizi si inseriscono nell’ambito delle azioni previste nel protocollo interistituzionale della provincia di Viterbo ‘Non aver paura’, finalizzato al contrasto delle violenze e degli abusi, la cui firma è avvenuta venerdì scorso, 10 di giugno, presso la Prefettura di Viterbo, alla presenza del sottosegretario del Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, dell’assessore regionale al Lavoro, pari opportunità e personale, Lucia Valente, del direttore Salute e politiche sociali della Regione Lazio, Vincenzo Panella e di 51 sindaci della Tuscia”.
“In tutto il percorso ‘Non aver paura’ minori – spiega il direttore generale della Asl viterbese, Daniela Donetti - equipe multi professionali, adeguatamente formate, intervengono al fine di fornire una risposta adeguata ai bisogni socio assistenziali del minore, anche in caso di difficoltà di comprensione causate da barriere linguistiche, con l’attivazione del servizio di mediazione linguistica. Una peculiarità del percorso è l’invio del minore che ha subito violenza, con una modalità facilitata, presso la Pediatria di Belcolle, dove viene accolto in un ambiente protetto e riservato e dalla quale viene attivata l’equipe che si prenderà cura di lui”.
La continuità assistenziale è assicurata dall’Unità valutativa multidimensionale distrettuale, che ha il compito della redazione del piano assistenziale individuale del minore che ha subito violenza, mentre il tavolo tecnico dei minori si occupa di effettuare una revisione continua dei protocolli, attraverso il monitoraggio e la verifica della correttezza dei percorsi, sia interni che esterni, con l’obiettivo di garantire la massima attenzione ai bisogni della vittima.
I contenuti e gli obiettivi di “Non aver paura” minori sono stati illustrati nel corso della cerimonia di firma del protocollo interistituzionale finalizzato al contrasto delle violenze e degli abusi, il cui obiettivo, attraverso una rete composta da soggetti pubblici e dal mondo dell’associazionismo, è quello di sviluppare azioni coordinate per la prevenzione e il contrasto, la diffusione della cultura della non violenza, attivando anche sistemi di monitoraggio e analisi del fenomeno.
“La Asl di Viterbo ha partecipato attivamente alla redazione del protocollo interistituzionale – commenta Daniela Donetti –. La bontà di questo sforzo sinergico è stata evidenziata nel corso della cerimonia di venerdì dagli interventi dell’assessore Valente e del sottosegretario Bocci. Quest’ultimo, in particolare, ha evidenziato come la prevenzione del fenomeno della violenza sia un obiettivo che va perseguito con il coinvolgimento, non solo delle istituzioni e del dell’associazionismo, ma anche, e soprattutto, di un’intera comunità. Il direttore regionale Panella si è poi soffermato sul programma complessivo di prevenzione e di contrasto alle violenze messo in campo dalla Asl, evidenziando come la Regione Lazio stia osservando con attenzione questa esperienza, anche al fine eventualmente di proporla come modello da applicare nelle altre aziende sanitarie regionali”.
Un progetto, quello della Asl di Viterbo, che, a partire dal mese di settembre, prevede l’attivazione di altri due percorsi “Non aver paura” (per le vittime di bullismo e di omofobia) e la realizzazione di una forte azione di prevenzione sul territorio, anche attraverso la rete consultoriale e la collaborazione degli istituti scolastici e delle Amministrazioni comunali.
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