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Martedì 14 GIUGNO 2016
Rischio clinico. Siglato accordo tra Federsanità Anci, Sismla e Sihrma
Direttori Generali di Asl e AO, Medici legali e delle Assicurazioni, Risk Manager insieme per una collaborazione sinergica che favorisca azioni e attività volte a ridurre il rischio clinico, migliorare le performance e la qualità, diminuire i comportamenti di medicina difensiva. L’accordo, di durata triennale, si propone, tra le altre cose, di creare le condizioni per la raccolta dei dati in materia sanitaria e di rischio clinico, nonché la loro gestione.
Rendere più sicuri i percorsi organizzativi, gestionali e di assistenza nelle Aziende sanitarie ed ospedaliere per migliorare la qualità dei servizi offerti al paziente migliorando le performance, riducendo il rischio cinico e promuovendo una diminuzione dei comportamenti di medicina difensiva. Con questo obiettivo è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra Federsanità Anci, Sindacato Italiano Specilisti in medicina legale e delle Assicurazioni (Sismla) e Società italiana degli Healthcare Risk Managers (Sihrma) per sostenere azioni comuni e utili a creare un “sistema” di gestione del rischio clinico a tutela della salute.
Prima fra tutte l’attuazione e lo sviluppo, su scala nazionale, del Modello sistemico di gestione del rischio nelle aziende sanitarie targato Federsanità Anci. Un modello dinamico, sostenibile e innovativo per rendere più sicuri i percorsi organizzativi e gestionali nelle strutture sanitarie.
“Da oltre sette anni, Federsanità Anci sta sviluppando un modello dinamico di gestione del rischio in Sanità, nato dalla sperimentazione in oltre 92 strutture ospedaliere. La dinamicità del modello – ha spiegato Angelo Lino Del Favero, Presidente di Federsanità Anci - ha il duplice vantaggio di migliorare se stesso continuamente, sulla base delle esperienze del settore, e di adattarsi alle diverse realtà organizzative. Il fine e’ l’eliminazione del rischio organizzativo, attraverso un sistema strutturato e diffuso di audit, sulla base dell’analisi della “foto del rischio” di partenza”.
La metodologia è quella di una governance diffusa, secondo una logica trasversale per processi, gestita da un gruppo di dipendenti della struttura sanitaria (facilitatori) formati ad hoc. Si tratta, quindi, di un approccio formativo e non consulenziale ed è studiato per poter essere costantemente implementato. “Tutelare la salute dei pazienti attraverso la promozione di comportamenti corretti è la finalità prioritaria del nostro sindacato – ha spiegato Raffaele Zinno segretario Nazionale di Sismla - siamo una comunità di professionisti che crede nel valore della formazione continua quale scelta dirimente per garantire qualità ed efficienza del Servizio sanitario nazionale. La collaborazione sottoscritta ci consentirà di convogliare energie e iniziative nella stessa direzione ma soprattutto con un univoco intento, ovvero aumentare la sicurezza nelle strutture e migliorare le attività degli operatori”.
L’accordo, di durata triennale, si propone, tra le altre cose, di creare le condizioni per la raccolta dei dati in materia sanitaria e di rischio clinico, nonché la loro gestione. “Il ruolo del risk manager in una struttura sanitaria nasce proprio con l’obiettivo di misurare e stimare il rischio, sviluppando successivamente le strategie per governarlo. Sihrma – ha detto Andrea Minarini segretario nazionale - si propone proprio di supportare, implementare e coordinare l’azione degli operatori sanitari impegnati, per ruolo e/o funzione aziendale, nella realizzazione di politiche di qualità e sicurezza delle cure e degli ambienti in cui le cure sono prodotte. La nostra collaborazione con Federsanità Anci e Sismla va proprio in questa direzione”, condividendo l’impostazione generale che prevede una certificazione annuale delle attività all’interno dell’Azienda sanitaria, utili per evitare l’autoreferenzialità.
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