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Sabato 11 GIUGNO 2016
Lazio. Malattie respiratorie croniche, l’Aipo a convegno a Viterbo

Spesso “sottodiagnosticate e sottostimate”, malattie come la Bpco e la Sindrome della apnee ostruttive nel sonnopossono comportare “gravi" rischi per la salute ed "elevati costi socio economici”. Gli esperti dell’Associazione italiana pneumologi ospedalieri a confronto sulle nuove opportunità terapeutiche, strumentali e organizzative. Il programma

“La gestione delle patologie respiratorie croniche in una fase di mutamento dello scenario della Sanità, l’esigenza di razionalizzare la spesa sanitaria anche attraverso la riduzione dei ricoveri ospedalieri, il rinnovamento della tecnologia e il telemonitoraggio del paziente”. E poi “le responsabilità sociali e medico legali di una diagnosi, dell’impostazione di una terapia, di un giudizio medico/legale come nel caso dell’OSA e della sonnolenza diurna”. Sono questi alcuni dei temi del congresso dell’Associazione italiana penumologi ospedalieri (Aipo) in svolgimento a Viterbo.

“Le malattie respiratorie croniche e soprattutto la broncopneumopatia cronica ostruttiva sono malattie largamente diffuse che richiedono una gestione integrata non solo fra specialisti e medici di medicina generale, ma anche con tutti coloro che si prendono in carico il paziente. Essendo sottodiagnosticate e sottostimate comportano elevati costi socio economici e, se non precocemente trattate, evolvono verso le forme più gravi fino all’insufficienza respiratoria”, afferma Patrizia Scavalli, direttore dell’unità operativa Bpco e malattie respiratorie croniche dell’Asl Viterbo e responsabile scientifico del convegno.

La BPCO in particolare, spiega l’esperta, “è una condizione clinica eterogenea con numerose possibilità di trattamento a seconda dei fenotipi di ciascun paziente. La disponibilità di nuovi principi farmacologici richiede una revisione critica dei vecchi schemi terapeutici che vanno oggi adattati ad ogni singolo paziente”. Ma anche la Sindrome della Apnee Ostruttive nel Sonno, “patologia cronica anch’essa sottostimata”, ha “un importante impatto sulla vita quotidiana, sulla performance lavorativa, sui rapporti sociali e sulla guida anche per l’eccessiva sonnolenza diurna (EDS) correlata a tale sindrome. I costi diretti ed indiretti che ne derivano sono notevoli sia per il singolo che per la collettività. Il recepimento da parte dell’Italia della Direttiva Europea sulla patente di guida porterà sicuramente dei mutamenti nella gestione e nel trattamento di questi pazienti”.

A supporto della diagnosi e gestione di queste malattie sono però disponibili oggi molte tecnologie. “Gli esami spirometrici e le immagini radiologiche – evidenzia infatti Scavalli - possono  facilmente  e  velocemente  viaggiare  fra  diversi operatori sanitari (teleconsulto) e fra pazienti al loro domicilio e operatori sanitari (telemonitoraggio). Questi nuovi sistemi diventeranno parte integrante delle nuove reti di gestione ospedale-territorio per la cura delle patologie croniche sia attraverso la creazione di database condivisi su portali web, sia attraverso nuove forme ultraveloci di consulto fra MMG e specialisti e fra specialisti stessi. Saranno inoltre messi a disposizione dei malati anziani affetti da patologie croniche e di chi li assiste nuove modalità di accesso alla diagnostica strumentale attraverso la telefonia fissa e mobile o le nuove App. Poter attivare il monitoraggio telematico domiciliare per i malati più complessi – conclude Scavalli - apre nuove prospettive di deospedalizzazione in sicurezza per pazienti cronicamente gravi con grandi vantaggi potenziali non solo per la riduzione dei costi, ma per la qualità di vita per i pazienti”.

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