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Mercoledì 08 GIUGNO 2016
Molise. Politiche sociali e Sanità in un’unica Direzione regionale
Per la Regione, “l’incontro di questi due mondi finora separati” agevola “la raccolta delle buone pratiche normative, gestionali e assistenziali” per “favorirne una divulgazione tra gli operatori” in un approccio di “crescita della cultura della qualità, dell’efficacia, dell’efficienza, dell’appropriatezza e della sostenibilità delle prestazioni”.
“Non c’è nulla di singolare nell’accorpamento del Servizio per le politiche sociali alla Direzione generale della salute della Regione: l’assistenza integrata è una componente fondamentale della salute e delle riforme dell’assistenza sociale in tutta Europa. Solo così, attraverso una regia unica delle politiche sanitarie e sociali, il cittadino viene posto al centro di reti integrate sanitarie e sociali per ricevere servizi giusti, appropriati, di qualità”. E’ quanto si legge in una nota della Regione Molise che motiva così la decisione di “uniformarsi a un criterio condivisibile individuando la Direzione che assuma la titolarità delle competenze per l’integrazione sociale e sanitaria per facilitare il coordinamento tra le azioni dell’Assessorato del lavoro e delle politiche sociali e quello della Salute”.
“Questa scelta – prosegue la Regione nella nota tiene conto delle migliori esperienze di governance pubblica in tali ambiti. Facendo, infatti, incontrare i due mondi finora separati del sanitario e del sociale si agevola la raccolta delle buone pratiche normative, gestionali e assistenziali per favorirne una divulgazione tra gli operatori accreditati, pubblici e privati, in un approccio di crescita della cultura della qualità, dell’efficacia, dell’efficienza, dell’appropriatezza e della sostenibilità delle prestazioni erogate”.
La Regione Molise spiega quindi che a fronte di una popolazione che sta invecchiano progressivamente e che dopo i 65 anni diventa grande consumatore di servizi sanitari e sociali, “è fondamentale avere un punto unico di governo per capire le dinamiche dei bisogni della popolazione. Da qui deriva la declinazione dei criteri per la rimodulazione dell’offerta dei servizi sociali e sanitari, la costruzione di linee guida, condivise e definite a livello della Conferenza Stato-Regioni, per definire requisiti comuni condivisi di accreditamento orientati alla qualità, necessari per i soggetti terzi per essere accreditati con i servizi sanitari regionali e con gli enti locali per poter offrire i loro servizi”.
Inoltre, “occorre allocare coerentemente risorse adeguate a livello regionale, con anche contributi nazionali, per sostenere lo sviluppo delle reti di integrazione tra sanità e sociale nei territori della regione con particolare riferimento ad attività di ricerca, sviluppo, formazione, aggiornamento professionale, costruzione di flussi informativi a supporto della governance e del monitoraggio delle reti regionali. Solo questo – conclude la Regione - consente di qualificare i sistemi informativi socio-sanitari integrati a livello regionale attraverso la implementazione di sistemi di indicatori e standard per un monitoraggio sistematico dei servizi offerti da parte degli erogatori accreditati, pubblici e privati, al fine del controllo della qualità e delle performance dei servizi erogati e per il monitoraggio della spesa in un approccio di garanzia dei LIVEAS (Lea più livelli essenziali di assistenza sociale), della qualità e della sostenibilità delle reti integrate di servizi sanitari e sociali”.
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