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Venerdì 03 GIUGNO 2016
Ddl Lorenzin. Fucci (CoR): “Una base per il lavoro della Camera, ma ci sono alcune manchevolezze”

Ritengo che il DDL Lorenzin, pur nel mutare del contesto politico generale, rimanga un buon provvedimento e che quanto approvato dal Senato rappresenti un patrimonio importante. Nel momento in cui vengono chiamati in causa i Livelli essenziali di assistenza non posso, però, non sottolineare le gravi manchevolezze del Governo. 

Saluto come un fatto importante che in questi ultimi mesi i temi della sanità stiano avendo un ruolo centrale nel dibattito parlamentare. Dopo la conclusione di un lungo e approfondito esame da parte della Camera, il disegno di legge sulla responsabilità in campo sanitario è ora discusso dalla Commissione Sanità del Senato.
 
E al tempo stesso la Camera, in prima battuta nella Commissione Affari Sociali, si prepara ad avviare la seconda lettura del cosiddetto DDL Lorenzin, il provvedimento presentato nell'ormai lontano 2013 contenente norme varie in materia sanitaria.
Desidero soffermarmi in particolare su questo disegno di legge richiamando quanto ebbi modo di affermare – anche sulle colonne di Quotidiano Sanità allora – sugli aspetti positivi in esso presenti, a partire dalla constatazione del fatto che esso toccava tanti aspetti importanti, dalle sperimentazioni cliniche all’aggiornamento dei Lea, dalla riforma degli ordini professionali alla lotta all’abusivismo professionale e alla formazione del personale. Alcune di quelle norme riprendevano peraltro i contenuti di norme importanti sostenute dal Governo Berlusconi e dalla maggioranza di Centrodestra nella precedente legislatura.

Quando il DDL Lorenzin fu presentato, era in carica il Governo Letta che godeva anche dell'appoggio del Centrodestra. Oggi la situazione politica è del tutto mutata e la forza a cui appartengo, i Conservatori e Riformisti, è all'opposizione del Governo Renzi anche sulla base di forti contestazioni proprio in merito a una politica sanitaria che è stata finora connotata – nell'arco di due Leggi di stabilità e di due Documenti di economia e finanza – da un forte definanziamento e dall'assenza di riforme necessarie.

La contestazione politica al Governo in carica e le critiche di merito sulla sanità in generale, tuttavia, non possono essere coltivate a detrimento dell'obiettività. Per questo ritengo che il DDL Lorenzin, pur nel mutare del contesto politico generale, rimanga un buon provvedimento e che quanto approvato dal Senato rappresenti un patrimonio importante che la Camera dovrà esaminare – e ove possibile migliorare - con la massima attenzione. Mi riferisco in particolare alle norme dell'articolo 1 recanti una delega in materia di sperimentazione clinica all'insegna della trasparenza e dell'assenza di conflitti di interesse, dell'articolo 2 sull'inserimento del parto indolore nei Livelli essenziali di assistenza, dell'articolo 3 sulla riforma degli ordini professionali (necessaria dopo ben settant'anni) e dell'articolo 7 sul contrasto all'esercizio abusivo della professione medica.

Certo, nel momento in cui vengono chiamati in causa i Livelli essenziali di assistenza non posso non sottolineare le gravi manchevolezze del Governo, che non ha ancora varato il necessario decreto benché siano passati ormai tre mesi dal termine massimo stabilito. Tuttavia devo anche sottolineare che il tema del parto indolore inserito nei Lea è molto importante, tanto più nel momento in cui proprio nella Commissione affari sociali della Camera abbiamo da poco avviato l'esame di una serie di proposte di legge, delle quali sono io stesso il relatore, sulla promozione del parto fisologico.

Da parte dei Conservatori e Riformisti, come già avvenuto in Senato in particolare grazie al lavoro attento del sen. Luigi D'Ambrosio Lettieri, non mancherà un contributo costruttivo – in termini di emendamenti e sollecitazioni alla maggioranza e al Governo – per rendere il provvedimento ancor più solido e completo.
 
Benedetto Fucci
Conservatori e Riformisti
Commissione Affari Sociali alla Camera

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