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29 MAGGIO 2016
Con il ‘Governo clinico’ all’emiliana il medico di medicina generale diventa una ‘cavia’
Gentile direttore,
dopo Prowazekii non era più successo. Ricordate? Forse fu proprio Lui, dopo essersi iniettato una storica Richettsia a descrivere segni, sintomi e malori. Tutti noi segretamente ed invero poco deontologicamente, pensammo che Jenner, in fondo, avesse fatto meglio a scegliere qualcun altro per iniettare il suo geniale intruglio … Le strade della Scienza sono infinite: ora con una pensata adeguata ai tempi della gestione manageriale della Medicina, lo staff del “Governo clinico” dell’ASL Bologna, con un’operazione osservazionale “coperta”, ovviamente al fine di evitare l’inquinamento dei risultati, ha suddiviso, come si fa con le cavie, in due distinti gruppi i Colleghi Medici di famiglia chiamati all’ormai noto “Confessionale” (gli incontri di “riflessione” sulle prescrizioni farmaceutiche col funzionariato dell’Azienda sanitaria di Bologna).
Al primo gruppo di “cavie”, circa centocinquanta Medici, negli incontri, è stato “somministrato” anche un Farmacista dell’Azienda detto il “Facilitatore”.
Un secondo gruppo, invece, non ha potuto avere lo stesso privilegio, in pratica, questi ultimi hanno dovuto accontentarsi nell’incontro, dei soli Medici dell’organizzazione aziendale. I due bracci dello “studio” sono stati poi confrontati nei risultati. In pratica si è andati a valutare se l’impatto della presenza del Facilitatore avrebbe ottenuto un maggior riscontro, cioè se la presenza del Farmacista avrebbe condizionato meglio la “cavia” Medico di famiglia nelle successive prescrizioni. Nei mesi successivi i due gruppi sono stati a loro insaputa, osservati e confrontati e ciò al fine di scoprire l’effetto che il Farmacista fa.
Riunioni, discussioni, incontri, estrazioni periodiche, report … in effetti, un calo aggiuntivo dello zero virgola si è realizzato nel gruppo sottoposto anche al Facilitatore e da domani, quindi, non potremo evitarne la presenza in nessun Confessionale!
A questo punto, nelle stanze di via Castiglione, visti i risultati degli esperimenti, si è pensato che nella prossima tornata di Confessionali, dedicata ad altri centottanta Medici di famiglia di Bo (così arriviamo a quattrocentotrenta …), sarà presente anche un qualche membro dello staff “Governo clinico” e ancora una volta si osserverà l’effetto “migliorativo” sulla appropriatezza prescrittiva. Suggeriamo, giacché un vero Tribunale sta prendendo forma, di aggiungere ai Medici di organizzazione, ai Farmacisti, allo staff Governo del clinico, un vero Pubblico ministero. E allora sì, che si vedranno i risultati … Abbiamo descritto brevemente questa incredibile vicenda e le modalità di confronto che l’ASL di Bologna ritiene di poter avere con un’intera categoria di professionisti.
Tutto ciò nel tentativo di comunicare alla Stampa, ai Cittadini, alle loro Associazioni, il malessere dei Medici di famiglia che non potranno che contrapporsi, in ogni modo, al tentativo di imporre modifiche nelle terapie al solo fine di riduzione della spesa. E’ evidente che non potremo di soppiatto, nell’ambito del rapporto di fiducia con i nostri assistiti, modificare trattamenti efficaci, per evitare i Confessionali.
Siamo costretti a ricordare pubblicamente alla Direzione dell’ASL di Bologna che la “Clinical governance” non è la scienza del Governo sui clinici e del risparmio. Essa nasce in Inghilterra, con lo scopo primario di evitare i rischi per i pazienti, col fine di “migliorare continuamente la qualità dei servizi e garantire elevati standard di assistenza grazie alla creazione di un ambiente nel quale l’eccellenza dell’assistenza clinica può prosperare” (Scally,G. Donaldson,L.J. BMJ 1998; 317: 61-65).
In quei percorsi non erano e non sono mai stati previsti, in nessuna parte del mondo, né Tribunali né valutazioni sulla reazione dei Medici clinici a sistemi intimidatori ed ostili dell’Organizzazione sanitaria di riferimento. Ed ora, anche se qualcuno nelle alte sfere si affanna a tranquillizzare, affermando che “non esiste contenzioso” su questa materia, noi affermiamo, invece , che il contenzioso c’è (#ilcontenziosoce).
Eccome! Cogliamo l’occasione per ripetere ai nostri associati, di ricevere la Commissione di controllo solo negli orari di studio (affinché anche i Cittadini sappiano!), di affiggere i manifesti di protesta negli studi, di non accettare richieste di precisazioni sui singoli assistiti (a tutela della riservatezza dei dati personali dei malati) e per i Confessionali, di concordare tempi e modi di un supporto da parte del Sindacato.
Fabio M. Vespa
Segretario Provinciale F.I.M.M.G. Bologna
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