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Venerdì 13 MAGGIO 2011
La fiducia nel veterinario batte internet e crisi economica

È questo il dato emerso nel corso della presentazione dell’indagine “I veterinari e gli animali da compagnia in Italia-Edizione 2011”, prmossa da Anmvi. Proprietari di cane e gatti sempre più virtuosi che, secondo l'Associazione, andrebbero premiati ed incentivati con  misure quali la detrazione fiscale delle spese veterinarie, la riduzione dell’Iva sull’alimentazione animale e la defiscalizzazione delle prestazioni medico-veterinarie.

A quattro anni di distanza dalla precedente ricerca, l'Associazione nazionale medici veterinari (Anmvi) torna ad accendere i riflettori su uno spaccato rilevante della popolazione italiana grazie all’indagine “I veterinari e gli animali da compagnia in Italia- Edizione 2011”, presentata oggi a Zoomark Bologna Fiere. Dall’indagine emergono proprietari di cane e gatti sempre più virtuosi, e soprattutto, che la fiducia nel proprio veterinario batte internet e  conta più della tariffa. Se il  contatto con il medico veterinario può nascere da casualità, per consolidarsi il rapporto deve diventare fiduciario - ha spiegato Anmvi nell'indagine -. A determinare la scelta non è la spesa, anche se ci si aspetta una proporzione fra standard di qualità e costo, quanto la percezione dell’amore per gli animali da parte del medico veterinario, e la sua disponibilità.

Ma chi sono questi proprietari raccontati? Negli ambulatori veterinari – come è emerso dall'indagine - entra prevalentemente un proprietario donna, fra i 45 e i 55 anni, ha un cane, appartiene ad un nucleo familiare di due persone, ha una occupazione professionale da lavoro dipendente e un grado di istruzione al di sotto della laurea. Per la qualità delle prestazioni è disposta a spendere, senza mai perdere di vista l’importanza di una relazione fiduciaria, una relazione tendenzialmente coltivata proprio dal proprietario-donna.
Inoltre il proprietario che si reca regolarmente dal veterinario è più attento all’assolvimento degli obblighi di legge. Ad esempio, la presenza di un professionista di fiducia favorisce la messa in atto di comportamenti rispettosi delle norme in materia di identificazione obbligatoria e di registrazione in anagrafe canina. Ma non solo, la presenza di un professionista di fiducia aumenta anche la predisposizione a scelte di benessere, in particolare alla scelta di un’alimentazione mirata alle  caratteristiche e alle esigenze dell’animale, nella consapevolezza che la nutrizione rappresenta un fattore determinante nella prevenzione di importanti patologie.

Ed è proprio questa ampia fascia di proprietari responsabili che – a parere del presidente Simv, Marco Viotti – “andrebbero concessi aiuti con l’introduzione di misure premianti e incentivanti come la detrazione fiscale delle spese veterinarie, la riduzione dell’Iva sull’alimentazione animale e la defiscalizzazione delle prestazioni medico-veterinarie, le uniche cure mediche assoggettate ad imposta in quanto non rivolte alla persona”. “Un abbattimento del peso fiscale – ha concluso Viotti potrebbe inizialmente attuarsi sulle prestazioni obbligatorie di legge (identificazione animale) e di prevenzione veterinaria con risvolti di sanità pubblica (sterilizzazioni, profilassi obbligatorie, profilassi di malattie ad elevato rischio zoonosico)”.

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