quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 12 MAGGIO 2016
Etichette alimentari. Il Parlamento Europeo chiede un forte sistema di tracciabilità per il pesce e rinnova richiesta per indicazione d'origine obbligatoria per carne e latte
L'indicazione del Paese d'origine per l'etichettatura per tutti i prodotti trasformati a base di carne e per il latte dovrebbe essere obbligatoria. Lo ribadiscono i deputati in una risoluzione non vincolante votata giovedì. I deputati europei hanno inoltre chiesto un sistema di tracciabilità forte per tutti i prodotti ittici venduti nei ristoranti e nei negozi europei, per prevenire casi di etichettatura non veritiera
L'indicazione del Paese d'origine per l'etichettatura per tutti i prodotti trasformati a base di carne e per il latte dovrebbe essere obbligatoria. Lo ribadiscono i deputati in una risoluzione non vincolante votata giovedì, precisando che l'etichettatura obbligatoria renderebbe più trasparente la catena di approvvigionamento alimentare e aiuterebbe pertanto a mantenere la fiducia dei consumatori nei prodotti alimentari.
Il Parlamento chiede che l'indicazione del Paese d'origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte, di prodotti lattiero-caseari e di prodotti a base di carne sia resa obbligatoria. È inoltre richiesto alla Commissione e agli Stati membri di valutare la possibilità̀ di estendere l'indicazione obbligatoria del Paese di origine ad altri prodotti alimentari mono-ingrediente o con un ingrediente prevalente.
Per permettere ai consumatori europei di essere meglio informati, in seguito allo scandalo della carne equina e di altri casi di frodi alimentari, e per migliorare la trasparenza in tutte le fasi della catena alimentare, nel testo si sottolinea che l'indicazione del Paese d'origine dovrebbe essere resa obbligatoria in tutti i prodotti trasformati a base di carne. Il testo è stato approvato con 422 voti favorevoli, 159 contrari e 68 astensioni.
I deputati evidenziano chel'84% dei cittadini europei ritiene necessario indicare l'origine del latte (dati sondaggio Eurobarometro 2013), l'88% considera tale etichettatura necessaria per la carne (escluse le carni di manzo, suine, ovine, caprine e pollame, che sono già coperte), oltre il 90% reputa che l'etichettatura sia importante per gli alimenti trasformati (dati relazione Commissione europea 2013).
I deputati rilevano inoltre che, secondo la relazione della Commissione, i costi operativi dell'indicazione obbligatoria del Paese d'origine sull'etichetta per le carni contemplate dallo studio sarebbero relativamente ridotti.
Il Parlamento Europeo, sempre giovedì, ha inoltre chiesto un sistema di tracciabilità forte per tutti i prodotti ittici venduti nei ristoranti e nei negozi europei, per prevenire casi di etichettatura non veritiera. Un'affidabile politica di etichettatura del pesce UE aumenterebbe a sua volta la fiducia dei consumatori e lo sviluppo economico del settore della pesca europeo.
I deputati esprimono preoccupazione per i risultati di vari studi che mostrano livelli significativi di etichettatura scorretta dei prodotti ittici venduti sul mercato UE. Invitano gli Stati membri a rafforzare i controlli nazionali, anche dei prodotti ittici non trasformati destinati al settore della ristorazione e della gastronomia, per contrastare le frodi e individuare la fase, all'interno della catena di approvvigionamento, in cui il pesce è oggetto di etichettatura erronea. La risoluzione non legislativa è stata approvata per alzata di mano.
Il Parlamento infine invita la Commissione a correggere la confusione causata dall'attuale obbligo di etichettatura UE, basata sulle zone e sotto-zone definite dall'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), che si rivela particolarmente problematica nel caso delle catture in talune sotto-zone della zona 27 dove, tra l'altro, la Galizia e il Golfo di Cadice sono etichettati come "Acque portoghesi", il Galles come "Mare d'Irlanda" e la Bretagna come "Golfo di Biscaglia.
Lorenzo Proia
© RIPRODUZIONE RISERVATA