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Giovedì 12 MAGGIO 2016
Milano. Due eventi per festeggiare la Giornata internazionale dell'infermiere. Al centro l'importanza del cambiamento
Due le iniziative promosse dal Collegio Ipasvi Milano-Lodi-Monza e Brianza. Presso l’Aula Falk della Fondazione Culturale Ambrosianeum, previsto un un 'viaggio' virtuale nelle terre difficili con '‘Diritto internazionali: Reportage dell’infermieristica nell’impegno umanitario’. Presso la Biblioteca Ambrosiana si svolge 'Insieme per prenderci cura', per puntare i riflettori sulla dimensione spirituale della persona assistita.
Milano ospita e accoglie due eventi per festeggiare la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Dalle nove alle tredici presso l’Aula Falk della Fondazione Culturale Ambrosianeum, il Collegio IPASVI Milano-Lodi-Monza e Brianza, Ordine degli Infermieri, propone un “viaggio” virtuale nelle terre difficili, dove essere infermieri significa porsi al servizio delle situazioni più critiche e compromesse, con esseri umani messi a dura prova da guerre, catastrofi ambientali e carestie. ‘Diritto internazionali: Reportage dell’infermieristica nell’impegno umanitario’, vuole valorizzare le esperienze sempre più numerose che gli infermieri vivono a contatto con popolazioni disagiate attraverso azioni umanitarie di assistenza.
“Non sono esperienze ‘comuni’ – illustra il Presidente dell’Ordine Giovanni Muttillo –, in quanto vissute in aree del nostro pianeta dove sono in corso epidemie, guerre, povertà e calamità. Si pensi al Kurdistan, al Nepal, al Bangladesh e all’Etiopia. In questi luoghi, per il professionista sopravvivere ed essere d’aiuto significa mettere in gioco tutte le proprie competenze, rivedendole alla luce dell’incontro con culture diverse. E’ un’occasione per spiegare, raccontare e informare i cittadini su che cosa gli infermieri facciano ogni giorno per garantire la sicurezza e salute, nonostante le difficoltose situazioni in cui si trovano ad operare”.
Una vera e propria sfida che, sottolinea l’Ipasvi, “ha portato in alcuni casi a rileggere l’assistenza secondo modalità inaccettabili per l’osservatore esterno, ma che necessariamente va affrontata, come sancisce anche il Codice deontologico internazionale degli infermieri dell’International Council of Nurses, il quale afferma e ribadisce in modo chiaro la responsabilità degli infermieri nell’iniziare e sostenere azioni per rispondere ai bisogni sanitati e sociali del pubblico, in particolare delle popolazioni vulnerabili. La professione dimostra quindi di essere capace di analizzare, con responsabilità, le trasformazioni dei sistemi di salute per contribuire al loro sviluppo nell'attuale società globale”.
Un tema, quello dell’attenzione della professione nei confronti delle persone e delle loro esigenze, che ricorre anche nella Giornata Internazionale dell’Infermiere milanese, con l’incontro seminariale previsto per le ore 15.30 presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, a chiusura di un ciclo di eventi dal titolo: ‘Insieme per prenderci cura’. Si tratta di un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Biblioteca Ambrosiana, Coreis (Comunità Religiosa Islamica Italiana), AME (Associazione Medica Ebraica), Collegio IPASVI Milano-Lodi-Monza e Brianza e Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, per un processo di cura che tenga conto della dimensione spirituale della persona assistita, con particolare riferimento alle tre religioni monoteiste (Islam, Cristianesimo, Ebraismo) e al Buddismo.
Il titolo dell’iniziativa è in sostanza la sintesi degli obiettivi: “insieme”, perché coinvolge tutti i professionisti; “per prenderci cura”, perché si vuole andare oltre il semplice “curare”, in un’ottica di responsabilità condivisa nei confronti della persona e umanizzazione delle cure e dell’assistenza. Le tre religioni monoteiste e il Buddismo si sono confrontate infatti con gli operatori della salute sui grandi temi della cura e dell’assistenza, a partire dall’inizio per arrivare al fine vita, passando attraverso le donazioni d’organo, i trapianti, le sperimentazioni cliniche e l’umanizzazione delle cure, nel rispetto della dimensione spirituale di ogni uomo. Un percorso che ha dimostrato la possibilità e la capacità di lavorare assieme, da parte di esponenti di diverse confessioni e professionisti della salute, per realizzare obiettivi comuni e condivisi.
“Il punto di riferimento degli infermieri, si sa, è il cittadino – afferma Muttillo –. Per lui vorremmo un’assistenza equa, dignitosa, che lo consideri nella sua globalità e nella sua individualità. Perciò l’Ordine promuove proprio in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere iniziative di questo peso incentrate sull’assistito. È il nostro modo per far conoscere e condividere il grande valore sociale della nostra professione, anche perché il contributo che gli infermieri offrono alla società è fondamentale”.
Per farlo, segnala, bisognerà che i sistemi sanitari abbraccino il cambiamento, capitalizzando l'opportunità, attraverso gli infermieri, di mettere in pratica iniziative a favore di un’assistenza a misura di cittadino: facilmente accessibile, di elevata qualità e centrata sui valori fondamentali dell'uomo. Abbattendo vecchie regole e barriere culturali (incluse quelle legate all’effettiva pratica professionale degli infermieri), i sistemi sanitari dovranno ripensare ai ruoli di molti professionisti sanitari.
“Vogliamo migliorare la capacità delle organizzazioni e dei singoli professionisti di resistere alle sollecitazioni e turbolenze dei contesti in cui operano, tema quest’ultimo centrale nel documento lanciato dall’ICN e reso accessibile in lingua Italiana grazie a CNAI – conclude Muttillo –. Come sollecitato e richiesto dall’ICN, possiamo e vogliamo favorire lo sviluppo e il mantenimento della resilienza nei sistemi sanitari contribuendo allo sviluppo dei servizi e alla supervisione e crescita degli altri membri del team. Questo lavorando e prendendo le parti dei pazienti, coloro che li assistono e le comunità. L’importanza della professione infermieristica a tutti i livelli del sistema sanitario, compresi quelli governativi e politici, è riconosciuta vitale per il rafforzamento dei sistemi sanitari. È per questo motivo che ho accettato di candidarmi alle Elezioni Comunali di Milano 2016 nella lista Beppe Sala, nella speranza di contribuire a garantire un Welfare sostenibile e solidale centrato sul cittadino e sui suoi valori anche attraverso l’istituzione del servizio dell’infermiere di famiglia”.
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