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Giovedì 05 MAGGIO 2011
Taglio generici. Foresti (Assogenerici): “Il settore degli equivalenti i sacrifici li fa da sempre”
Per il presidente Giorgio Foresti “è ingiusto porre sullo stesso piano i produttori di farmaci branded e di equivalenti quando si parla di riduzioni del prezzo di riferimento” e replica al presidente di Farmindustria Sergio Dompé che ieri aveva parlato della “necessità dell’industria del farmaco di fare sacrifici” ma per il numero uno di Assogenerici “il settore dei farmaci equivalenti ha già ampiamente fatto la sua parte”.
“In questi anni - sostiene Foresti - il generico ha rappresentato il principale elemento moderatore della spesa e la recente manovra ci danneggia sul piano industriale e anche in termini di immagine”. “Per la verità - continua - trovo sorprendente che si accomunino nella necessità di fare sacrifici tutte le componenti dell’industria del farmaco, come ha fatto il presidente di Farmindustria Sergio Dompé. Il settore dei farmaci equivalenti ha ampiamente fatto la sua parte, avendo rappresentato dal 2005 a oggi il principale elemento moderatore della spesa, come mostra il fatto che la principale determinante dell’aumento della spesa complessiva è l’aumento della spesa farmaceutica ospedaliera. Il tutto senza che in questi anni si sia fatto nulla per favorire l’allineamento dell’Italia alle dinamiche del mercato europeo, dove gli equivalenti veri, i generici senza marca, rappresentano la metà dei farmaci dispensati”. E per il numero uno di Assogenerici c’è anche un rischio sui biosimilari. “Non solo, ma analoghi meccanismi di protezione della situazione esistente si vanno prospettando anche nei confronti dei biosimilari, che pure rappresentano una formidabile occasione per contenere anche la spesa farmaceutica in ospedale”.
Per Assogenerici, poi, non può essere sottovalutato l’impatto che ha sui cittadini la scoperta di dover pagare anche per ottenere il farmaco equivalente “dopo che per anni si sono sentiti ripetere che affidarsi all’equivalente era il modo per non gravare sulle loro tasche. In pratica, quel poco di informazione che era stato fatto sull’equivalente era basato, sbagliando, sull’elemento prezzo e ora viene smentito anche questo” conclude Giorgio Foresti.
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