quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 28 APRILE 2016
Ddl Lorenzin. Mandelli (Fofi): “Bene provvedimento. Si rafforza progetto farmacia dei servizi. Ora rapida approvazione in Aula”

Così il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti, e vicepresidente della commissione Bilancio del Senato, commenta l'approvazione del ddl da parte della XII commissione di Palazzo Madama. "Il via libera all'esercizio in farmacia delle professioni sanitarie non abilitate alla prescrizione, è un significativo passo avanti per trasformare le farmacie di comunità in centri polifunzionali, come prescrive il modello della farmacia dei servizi". 

"L’approvazione da parte della Commissione Sanità di un testo del provvedimento che fa proprie le proposte migliorative presentate sottoforma di emendamento, ma che ricomprende anche disegni di legge di iniziativa parlamentare è un fatto importante, che spero preluda a una rapida approvazione in aula". Così il presidente Fofi e vicepresidente della commissione Bilancio del Senato, Andrea Mandelli (Fi), commenta l'approvazione del ddl Lorenzin da parte della XII commissione di Palazzo Madama.
 
"L’accorpamento del DdL 693 presentato da me e dal Senatore D’Ambrosio Lettieri, che va modificare l’articolo il TU delle leggi sanitarie in modo da consentire in farmacia l’esercizio delle professioni sanitarie non abilitate alla prescrizione, è un significativo passo avanti per trasformare le farmacie di comunità in centri polifunzionali, come prescrive il modello della farmacia dei servizi. Lo riteniamo un successo anche per la linea che la Federazione persegue ormai da un decennio. Se questo è un elemento fortemente innovativo, dobbiamo però sottolineare anche l’importanza dell’istituzione dei nuovi albi delle professioni sanitarie, e la conferma che pur essendo enti pubblici non economici ausiliari dello Stato, agli Ordini non si applicano le misure di contenimento della spesa, visto che non gravano sulla finanza pubblica. E, ovviamente - prosegue il presidente Fofi - ben vengano tutte le misure volte a rendere più agevole la vita degli Ordini e a rendere più coerenti le norem sull’abuso di professione e ad allargarne la definizione".
 
"Rimangono alcuni nodi di fondo che si dovranno affrontare. Per esempio, è ormai da molto tempo che la Sanità è un capitolo gestito a livello regionale, mentre gli Ordini sono organizzati su base provinciale: un’asimmetria che può rendere meno fluido il rapporto con l’istituzione, così come sono andati aumentando i vincoli amministrativi e burocratici per le rappresentanze professionali senza distinguere tra Ordini grandi e piccoli. Di qui - conclude Mandelli - la necessità di rivedere anche questi aspetti. Intanto, però, dobbiamo salutare con soddisfazione questa svolta nell’iter del provvedimento".

© RIPRODUZIONE RISERVATA